venerdì 31 dicembre 2010

Una morte annunciata: attesa nell'omertà, accolta nello stesso modo.

Sapete tutte della brutta notizia con cui si è chiuso l'anno. Volevo tanto fare un post, ma nello stesso tempo non ne avevo voglia. Mi è venuta in soccorso una nota che mi è stata segnalata da una mia amica nemmeno un'ora fa: scritta su fb da Fabiola De Clerq. Preferisco lasciar parlare lei:

"Isabelle non aveva nessuna percezione della gravità del suo stato. Si trattava tra le altre cose di una campagna che pubblicizzava dei jeans molto stretti! C'è anoressia e anoressia, bulimia e bulimia, anoressia e bulimia insieme! L'anoressia non è una diagnosi di struttura ma un fenomeno. La diagnosi che è sotto questo fenomeno si compie in altri modi. Nevrosi, disturbo borderline, psicosi. Questo può 'dare' un'anoressia con una struttura nevrotica del soggetto, lo stesso con una struttura borderline, e ancora, con una struttura psicotica. Sono ancora nomi ma fa la differenza per l'orientamento della cura: direi che è essenziale, anche se è spesso dimenticato. Tuttavia questo significa una sola cosa: sofferenza e nient'altro. Cambiano i nomi, la sofferenza è l'unica che parla. Parla senza le parole, parla con il corpo, fino a morirne, nel 5% al 20% dei casi. Fare chiarezza su questo argomento che tocca oltre 3.000.000 (tre milioni!) di donne e ora anche uomini, bambine e bambini è impossibile. Nessuno vuole sapere, sono argomenti che apparentemente, per preconcetti e cultura di questo paese, non fanno audience! E questo ancora non è vero. Quando la televisione lo permette, quando esiste un contenitore adeguato, le mie apparizioni promuovono uno share del 15%. Chi sono le persone che ascoltano in quei momenti? Ops, ma i contenitori quasi non ci sono più! La politica di questo paese non lo permette più. Bisogna ipnotizzare gli utenti e tutti ne conosciamo la ragione.
Ai tre milioni di persone sofferenti bisogna aggiungere l'indotto famigliare... (Moltiplicare per tre?) Nessuno vuole sapere, saperne. Non riguarda nessuno a meno che... succeda in casa. Omertà, ancora omertà. Ci vuole il morto perché per qualche ora se ne parli. Ieri sera 23 telegiornali francesi hanno dato la notizia in apertura. Non perché Isabella era francese. E' sta una notizia importante perché questa povera ragazza che ho conosciuto, incarnava, paradossalmente perché di carne non si poteva parlare, la priorità di un disagio, troppo diffuso, del vivere contemporaneo in tutto il mondo. Molto più della tossicodipendenza! Anoressie e bulimie alle quali oggi si aggiungono altre dipendenze, da alcol e droghe ritenute ottime per dimagrire (e non è vero!). Una dittatura dell'immagine da una parte che si incastra a una percezione del proprio valore pari a zero. "Perché io valgo" è straordinariamente preciso. Le donne pensano ancora di non valere niente sopratutto quando hanno subito traumi come lutti, abbandoni, maltrattamenti e abusi. Ma del dolore che non può essere 'scannerizzato', visibile con la risonanza magnetica e quindi curato, non può parlare altrimenti il soggetto viene emarginato. Eppure nell'88% dei casi, si guarisce.
Non da soli, s'intende...
" (Fabiola De Clerq, 30/12/2010).

Una sola cosa vorrei sottolineare, di quanto scritto sopra: "Isabelle non aveva nessuna percezione della gravità del suo stato". Strano, eh..? ma vero, secondo me. L'altra cosa che penso, profondamente, è che se è vero che non si guarisce "da soli" (perché ci vuole sempre la capacità di chiedere aiuto), allo stesso modo, di queste malattie forse "da soli" nemmeno si muore: stilisti e imbonitori da tv, ciarlatani di ogni genere che lucrano sulla vanità e sulle debolezze umane danno sempre un bell'aiutino.
Sul problema dell'omertà.. chi ha orecchie per intendere intenda

giovedì 23 dicembre 2010

Vi dice niente?

Al minuto 2.02 di questo video si legge la frase, tratta dal libro citato nella descrizione:
"Il muro non è dove tu credi. Tu sei insensibile verso te stessa: con le tue mani ti sei distrutta. Il muro è dentro di te; sei tu che lo hai eretto con le tue mani e ti ci sei nascosta di fronte all'Amore. Puoi riparare solo dando agli altri: non vi è altro modo. E' questo il solo modo in cui ti puoi aiutare".
...vi dice niente?

Che vi dica o meno qualcosa... comunque vi rimando qui, a leggere questa lettera per voi.

domenica 12 dicembre 2010

Fatevi un regalo

Volevo parlarvi di tante cose.. ma non ho tempo.
Vorrei sapere come state.. ma non ho ancora avuto tempo nemmeno di fare un giro per i blog... in attesa di farlo vorrei chiedervi: dai.. perché con la scusa del Natale non vi fate un regalo? ma un regalo vero, però; non il solito obiettivo di 2, 5, 7, 10 chili in meno: offritevi un incontro con qualcuno che VI CAPIRA', vi ascolterà, custodirà i vostri segreti, vi offrirà un consiglio volendovi bene; più di quanto ve ne state volendo voi. Io comincio col mettervi al corrente degli appuntamenti che un po' in tutta Italia sta organizzando l'Aba.. la conoscete? l'associazione bulimia/anoressia.
1. un incontro gratuito con lo psicologo
Se abitate vicino a una queste città: Ancona, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Salerno, Torino, Venezia, allo spazio accoglienza Aba potete avere un incontro gratuito con uno psicologo specializzato, senza prendere appuntamento: basta verificare sul sito in che giorno del mese si riceve nella vostra zona. Dai, cosa avete da perdere? davvero nulla; qualcosa da scoprire invece si.

2. mercoledì dell’ABA
Ma se siete interessate anche a conferenze, e dunque incontri meno personali, ma forse altrettanto utili ad affrontare le vostre paure.. e siete a Milano, ogni ultimo mercoledì del mese l'Aba organizza un incontro che cerca di offrire risposte sul tema delle più svariate paure che spesso invadono il mondo interiore. Dopodomani, 15 dicembre; h. 21.00, il tema è: Farfalla o scarafaggio? la paura della metamorfosi nell'adolescenza. L'argomento di questo incontro è presentato così: "L’adolescenza racchiude al suo cuore una delle fasi più complesse e rivoluzionarie della vita umana; un momento in cui la repentina trasformazione del corpo spinge a confrontarsi, in modo a volte prematuro o traumatico, con la propria identità sessuale. Il rapporto che si instaura con lo specchio può restituire un’immagine riflessa del corpo che dà effetti di estraniazione e profonda angoscia".
La farfalla è GIA' in voi.. fatevi un regalo: imparate a cercarla.

PS • ma dai!!!! che carino!! ho aperto la posta e ho visto che Ed (che ringrazio di cuorissimo!!) mi ha mandato una greeting card, così carina che la voglio condividere con voi!... CLICCATE SU QUESTO LINK e guardatela.. ve la ri/dedico con tutto il cuore!