mercoledì 28 dicembre 2011

Affamarsi a morte, riflettendo su cosa sia il "peccato"

Starving to death... per la bellezza? per la perfezione? per richiamare l'attenzione? per disgusto del mondo? qualunque sia la ragione che ci inventiamo, c'è sempre sotto un INGANNO. Sotto Natale, alla fine dell'anno, quando per molti riemergono le domande spirituali, vi faccio conoscere l'esperienza di una donna teologa:
"Mi ero posta la domanda di 'cosa sia il peccato' (e cosa significhi essere un 'peccatore') ancora in seminario, come un problema teologico. Un luogo logico per una simile ricerca. Volevo sapere che cosa c'è di sbagliato in noi, tanto che violenza, degrado e ingiustizia - ad ogni scala - sembrano posti alla base dell'esistenza umana... Perché mio Dio, mi chiedevo, siamo così? COSA c'è di sbagliato in noi?
Il desiderio di capire, se non di alleviare le più grandi ingiustizie, mi spingeva a interrogarmi. Razzismo, classismo, sessismo, omofobia: queste evidenti distorsioni della nostra capacità individuale e collettiva di riconoscere e coltivare una piena umanità di noi stessi e l'un l'altro: questi peccaminosi-'ismi' esigevano un'analisi critica spirituale delle loro cause e del loro ripetersi. 
E mentre i miei impegni liberazionisti animavano la mia convinzione che simili ricerche potrebbero fare la differenza pratica, nello sforzo di interrompere i loro peggiori effetti sociali e politici, ricordo che ancora affrontavo il problema sulla base di una decisa rimozione scolastica.
I fatti: san Paolo, sant'Agostino, Martin Lutero, e anche (dato che seguivo un seminario liberale) James Cone, Rosemary Ruether, Gustavo Gutierrez; datemi i FATTI teologici.
E poi nel 1999 ho iniziato ad affamarmi fino alla morte, in un'esperienza di malattia che si infiltrava in ogni fibra del mio essere fisico, mentale e spirituale. .. Ed ecco che le domande 'cos'è il peccato?'.. 'cosa significa essere un peccatore?' divennero per me intensamente personali. E non certo perché equiparassi un disturbo alimentare, o qualsiasi altra malattia, a qualcosa di "peccaminoso". Grazie a Dio, non sono mai stata tentata di imboccare questa strada. Ma piuttosto la mia malattia mi ha permesso di affacciarmi su quel mistero: cosa significhi essere annullati da qualcosa, travolti da una tentazione, disfatti da una volontà la cui forza mi strappava dalla giusta coscienza che Dio mi aveva creato per essere nel mondo. 
E' questo, che mi ha dato un senso improvviso e viscerale di cosa c'è di sbagliato in noi. Ecco: siamo peccatori (e siamo nel peccato) quando ci mettiamo fuori, o in opposizione, alla condizione di esseri creati a immagine e somiglianza di Dio.
'E Dio vide quanto aveva fatto ed ecco, era cosa molto buona', dice la Genesi (Genesi 1:31). Ma quando si perde di vista non solo la bontà di Dio in ogni cosa, ma anche l'aspetto personale e singolare che noi stessi siamo chiamati a incarnare questa bontà per noi stessi, e l'uno per l'altro nel mondo: è questo il cadere nel 'peccato'. Noi siamo, per disegno divino, un popolo buono e amato da Dio. Ma è la nostra tendenza ad allontanarci da questa conoscenza: dal sapere che siamo spezzati in realtà, eppure amati davvero - il dimenticarsi di questo, ai livelli più profondi e intimi della nostra vita, è la sostanza del nostro disfare.
Mi ricordo come ci si sente a perdere questa consapevolezza, e lo sfondo più ampio su cui prendeva forma questa caduta. Presa nel solito sforzo di credere nell'essere amata e di metterlo in atto, da strana ragazza nera in America, un giorno l'enorme peso di questa giusta lotta è diventato insopportabile. 
'Mio Dio, come posso farcela,' ho pianto, 'quando sono così inconsistenti le affermazioni pratiche e reali della mia esistenza nel mondo?' Mi sono lasciata penetrare dal dolore del costante fallimento delle comunità cristiane... Mi sono lasciata penetrare dall'ansia intorno, e prendere dal 'disprezzo della carne', che discende in parte dall'ordine storico della tradizione. E come questi sentimenti cominciarono a radicarsi in me ho perso il sentiero che porta all'abbraccio sempre pronto di Dio. Invece ho cominciato a desiderare di rimodellare attivamente il mio essere come qualcosa di piccolo, affamato e in via di sparizione sotto lo sguardo cieco di quasi tutti intorno a me.
Un disturbo alimentare, non altrimenti specificato, fu la diagnosi ufficiale. E oggi, oltre un decennio più tardi, quando posso affermare di aver superato quell'esperienza, non discuto gli interventi medici che mi hanno salvato la vita. Ma c'è anche quella parte della storia che chiede di essere raccontata al di là delle etichette cliniche e del tipo di articolazione teologica su cui riflettevo inizialmente.
Il modo migliore per parlarne pienamente non mi è ancora chiaro, ma 20 anni dopo aver iniziato a chiedermi cosa sia il 'peccato' e essere un 'peccatore', ora so quanto contino le nostre piccole storie, apparentemente private, di contrizione e vergogna; so quanto contino la paura e il desiderio. Sono importanti, non perché siamo chiamati a gettare colpa su noi stessi, o su chiunque altro a causa loro. 
Ma perché ci accecano (ndr). 
Noi siamo invece chiamati come popolo, spezzato nei fatti, ma amato davvero, a testimoniare di tutto ciò che siamo: della pienezza e della ricchezza del Creatore". (Lisa Anderson)
L'articolo originale è: "Meditating on sin at the end of the year" (Huffington Post).

martedì 6 dicembre 2011

La verità: anoressiche 2 ballerine su 3.

Pochi giorni fa un articolo del Guardian ci informa che, a quanto pare, una danzatrice della Scala su 5 sarebbe anoressica. Ma i conti non tornano. 
Sempre Mary Garret (alias Maria Francesca Garritano, intervistata dal Guardian), ci spiattella che "7 ballerine su 10 non hanno più il ciclo per via delle diete punitive a cui si sottopongono", e racconta: "quando ero adolescente gli istruttori mi chiamavano 'mozzarella' o 'gnocco cinese' davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili. Mangiavo una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all’adrenalina per superare le prove". E aggiunge: "Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che hanno subito: i genitori, pensando che le loro figlie siano in buone mani, perdono i contatti con loro e le ragazze instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico". 
Per cominciare, a Maria Francesca io scriverei un bel ringraziamento. Grazie carissima, ti adoro, e hai ragione a parlare: perché LA VERITA' RENDE LIBERI.
Già.. infatti già l'anno scorso Mary Garret aveva scritto un libro sul vero mondo della danza, per salvarsi, dice, "dal tunnel di frustrazione, insoddisfazione e finzione in cui il mondo in cui lavoro mi ha lentamente spinto. Un giorno ho trovato in camerino una lettera del nostro addetto stampa che ci comunicava la presenza di un fotografo dietro le quinte per un libro dedicato ad una delle nostre Prime Ballerine... mi è scattata una sorta di ribellione e mi sono detta: 'Ma che libri e libri fasulli sulla danza... sempre la ballerina perfetta, il mondo perfetto. Bisognerebbe fare un libro che faccia vedere che le cose stanno diversamente'. Così è nata la mia idea di liberarmi una volta per sempre attraverso la mia Verità".
Ma, anche, scriverei alla direzione della Scala per chiedere un'ispezione.
Reclamo una bufera su questi "istruttori" e sull'ente della Scala nel suo complesso.
Mi auguro che, prima o poi, questa bufera monti improvvisa e butti giù la ignobile piramide degli operatori che la alimentano e la compongono,  e relativi indotti senza scrupoli: dagli sfruttatori di ogni business (dalla moda allo spettacolo), ai "guru che fanno tendenza", ai pubblicitari, ai giornalisti di moda. Via, spazzati via. Inghiottiti in un buco nero più potente di quello che creano ogni giorno con i loro gorghi.




giovedì 1 dicembre 2011

La denutrizione del cuore conduce alla bulimia fisica

Vi siete mai chieste se c'è un nesso, fra il senso di vuoto che scava dentro, e la mancanza di ideali?
Quel vuoto che conduce prima a volersi azzerare come ente "fisico", attraverso l'anoressia, e poi consegna alla fame inestinguibile della bulimia, ha qualcosa a che vedere con la mancanza di speranza nel futuro? Non so.. sentite un po' qui..:
"Noi ci sentiamo DENUTRITI perché non abbiamo ideali: i giovani NON possono averne, di fronte allo spettacolo della sola politica che conosciamo, che non ci piace e non ci interessa.
Noi vogliamo una politica nuova perché capace di tenere conto della complessità: bisogna rifondare la visione del mondo, e gli atti di ciascuno, sulla consapevolezza che siamo parti di un solo organismo: solo di conseguenza la politica sarà nuova e capace di cambiare le cose. Noi sentiamo il bisogno di unirci, esplicitamente, sotto la parola d'ordine della coesione sui valori dell’ETICA e della RESPONSABILITA’ perché sappiamo che se i valori sono reali, e non vuoti, è da essi che DISCENDONO le cose. 
E i veri valori non ci si può limitare a esigerli: vanno in primo luogo espressi attivamente, in un fare eticamente trasversale, ispirato a un vero rinnovamento, anche, della mentalità individuale - nel pieno senso del concetto gandhiano: cambiare se stessi per cambiare il mondo. Insomma: vogliamo qualcosa che sia capace di andare ben OLTRE alla vecchia concezione di partiti, e sindacati: qualcosa che sia capace di trasformarli, di rinnovarci tutti. We want CHANGE".

venerdì 25 novembre 2011

martedì 15 novembre 2011

Dead drop anzi, death drops

Ehi, come state? Stasera vorrei sottoporvi una pubblicità: la campagna della Dead Drop (sfigata marca britannica in cerca di celebrità), che gronda veleno come molte altre: diciamo pure come la quasi totalità delle passerelle che vengono tranquillamente osannate senza battere ciglio. La novità è che, questa volta, è stata saggiamente stroncata come "socialmente irresponsabile".
La replica dell'azienda: "le accuse dell'Asa sono irragionevoli: la modella è in forma e ha una dimensione standard del fisico". Morale: non si tratta semplicemente di idioti, ma di gente veramente di merda, altre definizioni non ce ne sono. Oltre a censurarne la pubblicità questa marca andrebbe decisamente boicottata; né più né meno come quella di quegli altri delinquenti che si sono recentemente pubblicizzati con foto di bambine agghindate per pedofili. Senza se e senza ma, punto.

venerdì 11 novembre 2011

11-11-11: ecco cosa succede

Astenersi blackbloc. 
Ai link seguenti trovate notizie su vari eventi in diverse città; e sono solo alcuni... in realtà saranno molti di più.
Roma, e ancora Roma
Milanoe ancora Milano, e ancora Milano, e ancora Milano.. e infine, sempre a Milano: h.18,30: MED MOB in Piazza dei Mercanti: flash-mob di meditazione! 
e h. 19,30: Flash Mob Per la Pace tra Piazza Mercanti e Piazza Duomo.
e poi..
Alessandria
e.. Puglia
Monza
Napoli
Padova
Palermo
Perugia
Rimini
Rionero
Salerno
Sassari
Taranto
Torino
e ancora Torino
Trapani
Treviso
Trieste
Udine
Urbino
Varese
Viareggio
Voi ne avete sentito parlare sui giornali e ai telegiornali? ma anche sui siti deputati a fare l'informazione "alternativa"? C'è una cosa di cui possiamo star certi: comunque andrà oggi, mai "evento" si è fatto più DA SE'... sorgendo letteralmente da solo e spontaneo, come l'erbaccia che resiste in città.


venerdì 28 ottobre 2011

Feminist Blog Camp: cos'è e dove

Siete a Torino? siete nei paraggi? siete da tutt'altra parte ma siete libere per il week end? Ma anche: siete blogger o no? siete donne o no? siete alla ricerca di voi stesse o no? volete di più o no? ..se almeno 3 risposte sono si, potreste fare una puntatina al Feminist Blog Camp.
E cosa sarebbe il feminist Blog Camp? Seminari, workshop, proiezioni, dibattiti, musica, arte, spettacoli, reading, cultura, per un evento che nasce dall'idea di blogger femministe e blogger disertori (del patriarcato) che costituiscono già una rete di attivismo antisessista nel webE' aperto a tutti e tutte, anche a chi non ha un blog. 
Fra gli obiettivi scambiare esperienze e conoscenze per migliorare l'impatto della propria comunicazione sul web; ma anche molto di più: a questo link trovate il PROGRAMMA delle 3 giornate. E a Torino magari trovate anche Musidora.
Peccato.. una delle giornate è già quasi finita! colpa mia, io e il computer oggi eravamo in ti-tti-ttilt.

sabato 22 ottobre 2011

Soccorrici, Amore.

Soccorrici, Amore.
Sono giorni che quasi non dormo per la tristezza di quello che è successo a Roma. Quando la fiducia in se stessi risorge, è il momento in cui grandi movimenti possono cambiare il mondo davvero. Ma se prevale quella parte di persone mosse dalla disperazione... si crea la sola cosa che la disperazione sa produrre: il disastro in stato di sonno; il suicidio. 
Qualcosa che, se non agiamo subito, se non svegliamo i dormienti, poi non si ferma più.

venerdì 14 ottobre 2011

Senonoraquando sta pensando. 15 ottobre anche delle donne, lo stesso.

C'era una vecchia canzone milanese che diceva: "se passate da via broletto, al n° 34, parlate sottovoce.. al primo piano, dorme l'amore mio..."
Poi, secondo un copione non raro, lui l'ammazza, e l'ultima frase dice: "se passate da via broletto, al n° 34, potete anche parlare, gridare e starnutire, l'amore mio, non si sveglieràààà.. è tanto bella, sembra che dorma, ma proprio in mezzo al cuore, ha un forellino rossooo, rosso come un fiore".
Anche Senonoraquando -a quanto pare - riposa, ma (sperando che nessuno le abbia sparato al cuore) non mi sembra il caso di star zitte per farla riposare meglio. Per chi è a Roma, o ci va per il Global Change, vi segnalo che domani un gruppetto di libere pensatrici si sono date appuntamento per sfilare fra donne, senza stare ad aspettare la linea da se-non-ora-quando. QUI tutte le info.

domenica 2 ottobre 2011

Lettera aperta alla giornalista di moda Paola Pollo e al direttore del Corriere

Cara Paola Pollo, io non la conosco, e sul piano personale lei è di sicuro una brava persona; sul piano professionale, però, lei è come tutte le altre giornaliste che parlano di moda: irresponsabilmente alimenta messaggi che fanno male alle persone. Lei lo sa, su questo non c'è alcun dubbio; l'informazione che vorrei darle è che lo sappiamo anche noi. Se ne faccia una ragione: tutto questo civettare con stilisti che sparano tendenze delinquenziali, come un pazzo spara dalla finestra con un bazooka, non solo è colpevole, ma lo è oramai smaccatamente, sotto gli occhi di tutti. Dopo anni e anni di questo andazzo, che ha contribuito notevolmente a fare dell’anoressia una piaga sociale, tutto quello che sapete fare è infiorare i proiettili con qualche occasionale articoletto superficiale e ipocrita, sempre seguito da nuove sparate. La sua sparata in oggetto, addirittura, sovrasta un trafiletto di Paola De Carolis (nella stessa pagina) che punta appunto il dito sul grave problema della percezione di sé indotta dall’immagine della donna falsata dai media, lo sovrasta letteralmente, e sprezzantemente lo ignora- il che suona crudelmente sarcastico. Mi scusi, ma mi sono arrabbiata; mi sembra che come uno zerbino lei si sdrai davanti a persone potenti che lanciano veleno nel mondo e se ne renda complice: e con lei il suo giornale. 
E’ un bello schifo, signora Pollo, il nocciolo è questo. Lo fanno tutti, certo. Lei, e il Corriere, e il suo direttore, siete come tutti gli altri: né meglio né peggio; ma sa una cosa? il Corriere è la più antica e prestigiosa testata italiana, potrebbe permettersi di essere qualcosa di meglio. 
E perché? Di che mi lagno? Non mi chieda che c'è di male, a mettere al centro pagina una persona malata di anoressia e vestita come una bambola, in esplicita accoppiata con una Barbie, una bambola sessualizzata e anoressica, perfetta immagine di quella donna-pegggio-che-oggetto da cui noi donne cerchiamo disperatamente di difenderci da sempre, ma senza successo, grazie anche alle (altre) donne che remano a braccetto con stilisti e puttanieri - tra cui sono molte le giornaliste. 
Giornaliste come lei signora Pollo: che però non è una pivella, nel suo piccolo (da guru della moda, come la definisce Lina Sotis) ha un vero potere nelle sue mani, e lo sa – il che la obbligherebbe a fare di meglio.
Una vera giornalista, che ha a cuore l’informazione oltre che i vestitini, avrebbe sottolineato che questa simpatica “ossessione” degli stilisti (come lei l’ha definita) ha francamente stufato: hanno stufato le sue conseguenze che si pagano in termini di perdita di dignità delle donne, ma anche di dolore: di malattie e lacrime. 
E invece a cosa assistiamo? All’ennesima incoronazione di 4 malfattori imbellettati, alla faccia nostra, e delle centinaia di migliaia di famiglie devastate dai drammi dell’anoressia bulimia. 
Tutto questo è colpevole, signora Pollo, e lo è alla luce del sole, come lo sono le colpe dei politici corrotti e puttanieri nonché gli affari dei loro puttanoni, che con successo sono assurti da reati e affaracci come minimo sconvenienti a stile di vita, qualcosa di cui vantarsi. Il sottile filo di sicurezza che separava vizi privati da pubbliche virtù è trionfalmente spezzato, nel bene e nel male, e diciamo pure che si scopre che se ne ricava solo male: di cui noi popolaccio facciamo le spese. 
E questo è tutto. Cordiali saluti. Mari, e le altre

giovedì 22 settembre 2011

Puttanesimo militante

Ma perché devo lavorare se qualcuno lo fa per me? per esempio Superficaoca ha fatto un post che mi sta a pennello, oggi vi rifilo questo:


Sto per vomitare. La Weltanshauung berlusconiana viene allo scoperto in tutto il suo splendore: "valori" di pura merda e la rivendicazione e l'orgoglio di voler essere personacce impresentabili.
1. il mondo si divide in 2: lenoni (o altrimenti detti puttanieri; gente brillante, che tutti invidiano), e pecore (gente onesta, ergo pitocchi che si accontentano di lavorare per mantenersi da pitocchi)
2. la gente brillante, che tutti invidiano, deve essere disposta a vendersi sua madre
3. se uno è onesto non può fare il "grande" imprenditore: essere una persona brillante che tutti invidiano (un riccone sfondato: cosa che prima di tutto è un valore superiore, non alla portata degli omuncoli onesti) richiede sacrifici superiori: essere un porco che "cammina sui cadaveri", chi non lo capisce è un loffio noioso di sinistra e cattolico. Eccheccazzo l'homo berlusconiano è nicianamente aldilà del bene e del male, mica cià quella palla della morale tra i piedi.
4. le tangenti in grana e in escort mica le ha inventate Tarantini, sono uno storico patrimonio comune, eccheccè di male?! E se sei un cesso stai a casa, e checcazzo!
Folli autodenunce & vomiting vomitation a gogo. Ciao.

lunedì 5 settembre 2011

Ed è anche un reato veramente di merda

E per inciso chiedo (a quelle di voi che lo credono): voi che "scegliendo" di perdere il senno per modelli deliranti credete davvero di fare una "scelta": che scelta resterà alle ragazze che sono bambine oggi, nutrite dello stesso veleno che hanno propinato a voi, ma non più a partire dalla pubertà.. a partire dai 3 anni in su..??
Per chi non è al corrente... dei verminosi autori di questa pubblicità trovate notizia QUI.

Ma ce n'è una ancora meglio: dopo pochi giorni di BOMBARDAMENTI di proteste sulla loro pagina fb, i cialtroni della "Boops and Bloomers" (anche il nome ADATTISSIMO a delle bimbe) hanno dovuto battere in ritirata e hanno chiuso il sito e la pagina.
E ora veniamo alla seconda news dell'orrore (i 2 fatti, peraltro, sono ESATTAMENTE 2 forme della STESSA cosa): 



..una bimba di 4 anni, portata dalla madre pazza e delinquente a una di quelle orribili kerrmesse legali dove si esibiscono i bambini come merce sessuale, ha "vinto" il primo premio grazie alla geniale trovata (della madre pazza e delinquente) di estremizzare al massimo le caratteristiche sessuali con tette e culo finti. 
E ora ditemi voi: questa pazza, e TUTTA l'organizzazione del "concorso", non dovrebbero finire sparati in galera? e questi "concorsi" di merda, dove grufolano solo genitori maltrattanti e che non esitano a vendere i propri bambini come merce su cui sbavare, arraffoni e pedofili di ogni genere, non dovrebbero essere VIETATI ovunque???!!!
Si. La risposta è SI.
E invece siccome cretini e delinquenti non diminuiscono mai ecco che l'allegra kermesse è importata anche in Italia! Con tanto di pagina facebook.. che trovate qui. Andate, e segnalate.
Più in generale lo sapete.. la mia proposta sarebbe di smettere di vomitare nei cessi il proprio disgusto, e iniziare a vomitare fuori dal mondo questi cessi di delinquenti.

giovedì 18 agosto 2011

La storia di Veggie, le storie, la storia

Stavo pensando.. qualche tempo fa alcuni .. (come chiamarli? moralizzatori? paladini della verità? gente con problemi al fegato?) alimentavano penose polemiche (qualcuna di voi se lo ricorderà!) contro Veggie, che secondo loro inventava balle ben nascosta dietro al suo computer.
Bah. Ecco qui.. tutto il resto è storia, e ciascuno di noi scrive la sua.

Cara Veggie, lo so che sono in ritardo di 3 MESI con questo post..! (sono in ritardo di 3 mesi già sull'orario di ogni giornata!) ma forse in differita raggiungerà qualcuno che in maggio il tuo video se lo era perso. :-)

domenica 14 agosto 2011

Post di Ferragosto

Se va avanti così farò un post solo a Pasqua, a Natale, Ferragosto e Capodanno. Tempo fa avevo pensato di chiudere il blog e ne era nata un'ampia discussione, ma credo che adesso non se ne accorgerebbe proprio nessuno. Colpa mia, lo so, ho abbandonato il campo, come una casa che si sta diroccando a poco a poco... Non vengo più a commentare i vostri post e - in fondo - tutto quello che avevo da dirvi ve l'ho detto. La casa che voleva far entrare qualcuno crolla e i tetti cadono, le piante la coprono, e alla fine quasi non la si vede più; ma gli uccelli e le volpi vi trovano riparo. Io spero che le parole piene di convinzione e di partecipazione che ho speso qui, con tutte le cazzate che anche ci saranno, resteranno nell'etere e potranno essere utili a qualcuno. Secondo la visione sottile delle cose, ogni gesto che noi facciamo, anche il più insignificante, anche ogni segreto pensiero! sono come sassi gettati nello stagno, che producono onde e cambiano il mondo intorno, per sempre. Perciò un po' lo spero, che il mio disperato chiamare verso di voi, cercare di convincervi a guardare in qualche direzione DIVERSA da un'ossessione che promette di curarvi e invece vi trascina nel baratro.. che tutti questi richiami dal buio possano far girare qualcuna. Magari anche nel futuro, chissà, qualcuna che qui ci capiterà per caso.
Più passa il tempo e più mi rendo conto che ognuno di noi cambia il mondo per sempre - nel bene e nel male. Più faccio esperienze e so che questo è vero. Vi lascio una storia di questi giorni che, in fondo, parla proprio di questo. A questo link si trova una raccolta fondi per costruire pozzi in Africa. L'aveva lanciata in giugno, con l'obiettivo di raccogliere 300 $, Rachel Beckwith, una bambina, con queste parole: "sto per compiere 9 anni, ma ho scoperto che milioni di bambini non raggiungono neanche i 5 anni e perché? perché non hanno accesso ad acqua pulita e sana. Perciò ho deciso di festeggiare il mio compleanno in modo nuovo: chiedo a quelli che conosco di partecipare a questa campagna, invece di farmi un regalo: ogni penny raccolto andrà direttamente a finanziare progetti per portare acqua in paesi poveri". Ma pochi giorni dopo Rachel è morta in un incidente. la campagna sta proseguendo, e da giugno a oggi ha ampiamente superato il milione di dollari.

domenica 24 luglio 2011

Non sono del tutto a posto ma credo che nessuna donna lo sia.

"...un po' di anoressia, un po' di bulimia. Non sono del tutto a posto ma credo che nessuna donna lo sia" (2007).
In realtà, ripercorrere la breve vita di Amy attraverso quelle che si chiamano le "tappe salienti", mi dà ESATTAMENTE l'idea di una sorta di Via Crucis. Avete mai assistito a una "via Crucis"?
Come saprete si tratta di una difficile strada in 14 tappe. Bè, per chi non ne sa niente riepilogo: un poveraccio, dopo essersi preso una valanga di frustate, prende in braccio un peso mastodontico (al quale sarà inchiodato a fine passeggiata in via definitiva), e inizia ad arrancare in salita. Ali di folla assistono allo spettacolo: lui è a tutti gli effetti la star; una corona di spine suggella il suo essere speciale.
C'è chi fa il tifo e (molti di più) chi lo attacca crudelmente; e chi, per tutto il tempo, soffre con lui in empatia totale (madri, sorelle, amanti; per il momento gli amici maschi sembrano assenti).
Non è una passeggiata semplice: ogni tre per due il povero Cristo cade e qualcuno lo soccorre, ma sono sollievi brevi, palliativi che non possono andare al cuore del problema. L'arrivo al traguardo coincide con una tragica fine (quasi) in solitudine, in una sorta di metafora del successo all'incontrario.
Mentre lui muore in grande sofferenza, ai piedi della croce soldati si giocano la sua veste ai dadi, accanto a lui 2 ladroni condividono la sua sorte, come 2 simboli dell'umanità sofferente: uno (di nuovo) in empatia con lui, l'altro intriso solo di amarezza.


AMY IN 14 TAPPE:
1. Tra il 2004 e il 2006, cioè fra il primo e il secondo album, Amy perde 4 taglie e dichiara: "è stato a causa dei commenti sul mio peso". Ma il secondo album sembra l'inizio di una grande fortuna; Amy è proiettata fra le 5 cantanti più di successo del mondo.
2. Nel 2006 un articolo la presenta come psicotica maniaca-depressiva che rifiuta le cure. Amy ammette di "aver sofferto" di disordini alimentari.
3. Nei mesi seguenti è sui giornali per continui problemi di alcool ed esibizioni da ubriaca; "mi diverto molto certe notti, ma poi esagero e rovino la serata col mio ragazzo. Sono veramente un'ubriacona".
4. A novembre di nuovo appare sul palco visibilmente alterata e fa commenti sul presentatore.
5. Nel 2007 dopo un'esibizione vomita e poi riprende a cantare.
6. Poco tempo dopo si presenta a una premiazione con tagli e cicatrici su un braccio (secondo il portavoce "una caduta per strada").
7. Ma ecco una luce, in maggio si sposa con Blake Fielder-Civil.
8. In ottobre è arrestata in Norvegia per possesso di droga. Il 1 novembre durante gli MTV Awards sale sul palco per 2 volte in stato confusionale, per alcool o altre sostanze.
9. All'inizio del 2008 circola un video in cui fuma crack e dice "ho preso 6 valium per calmarmi".
10. In giugno viene ricoverata per enfisema polmonare. Sta peggio che mai, eppure sembra che dalla pausa di questa malattia esca con qualche nuova forza; appena uscita dall'ospedale Amy incanta il pubblico al concerto per i 90 anni di Nelson Mandela.
11. Nel 2009 divorzia dal marito e affronta la disperazione andando dal chirurgo ad aumentarsi di una taglia il seno.
12. Il 18 giugno 2011, all'apertura del nuovo tour europeo (e appena conclusa una cura per disintossicarsi dall'alcol) sale sul palco per l'ennesima volta visibilmente ubriaca.
13. Poco dopo tutto il tour europeo è annullato. Il 17 luglio l'ex-marito l'accusa di stalking.
14. Il 23 luglio è trovata morta nella sua casa di Camden Square.

Post scriptum: qualcuno ha commentato a questo post: "spero che nessuno gridi allo scandalo per il paragone che hai fatto". In effetti non griderà nessuno, perché questo blog è ben nascosto nelle pieghe dell'ignoto ai più. Resta il fatto che non ci ho nemmeno pensato, che possa essere uno scandalo. In effetti non intendo paragonare Amy a nessun grande martire, ma è vero che la sofferenza senza sbocco ha la sua rappresentazione universale proprio nel Calvario. Non credo che il Cristo si offenderebbe, sono certa anzi che quella passeggiata, lui, se la sia accollata anche e soprattutto per tutti i poveracci senza distinzione; per chi è solo e senza aiuto; e anche per Amy.

martedì 19 luglio 2011

Samuele Piga, lo stilista della figa

Tempo fa ho comprato un libro che vale la pena comprare SOLO PER IL TITOLO. Merita di diventare un best seller solo per quello, e si chiama:
"Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare". Potevo continuare a vivere anche senza le poesie che contiene, ma non posso rinunciare ad averlo - sono troppo d'accordo con l'enunciato di base.
E' un po' come "l'importanza di chiamarsi Ernesto" - ci sono cose da cui non puoi prescindere.
Venendo a stasera: apro la tele a caso, e cosa trovo? una trasmissione sul sesso (una conduttrice giovane, per un sesso giovane, per giovani, ecc..).
La giovane conduttrice, tra dildo (alcuni notevoli, devo ammetterlo), preservativi e risolini vari a un certo punto approda all'esperienza clou della serata: il parrucchiere (anzi lui si definisce stylist, mi pare) per la figa.
Lei, professionalissima, se la fa acconciare in diretta per un'ora dicendo mille cazzate, ma alla fine NON CE LA FA NEANCHE VEDERE.
Unica consolazione: il parrucchiere si chiama Samuele Piga.
Cazzo. Come si fa resistere a questo titolo? Me lo offre troppo su un piatto d'argento.
Dopo 3 settimane che nemmeno passo di qua, dopo 3 settimane di full immersion spirituali, e dopo un bel post profondo che (anche se non lo sapete) vi sarebbe UTILISSIMO, ma che non avete cagato nemmeno di striscio, come resistere alla tentazione??..
La tentazione di un post che già vale la pena solo per il titolo. Samuele Piga, lo stilista della figa.
Buonanotte.

sabato 25 giugno 2011

Vieni a vedere. Il buio oltre la melma.

Apro, e leggo a caso: "..se qualcosa colpisce e meraviglia nella scoperta della meditazione è la sua praticità, il suo essere perfettamente connessa con le cose di ogni giorno: amore, semplicità, chiarezza (..) La meditazione aiuta a entrare in quel sereno gioco dello spirito in cui l'unica serietà è il coinvolgimento che pian piano assorbe, DISTRAE dalle cose che ogni giorno ci DISTRAGGONO - e ci rivela a noi stessi lasciando cadere, giorno dopo giorno, le MASCHERE dietro cui siamo nascosti. La meditazione non esige presupposti né pretende nulla: tranne una disponibilità al rischio: a compiere un salto nel buio. E' forse questo che la rende antagonista a chi è assuefatto alle abitudini. Non ci si può illudere: la meditazione non è utopia, non è una fuga; è anzi la fine di ogni fuga: richiede costanza e allo stesso tempo elasticità di mente, per non cadere dalla padella nella brace. Per questo il lavoro di gruppo può aiutare il lavoro individuale: troppo spesso ci si RASSEGNA alla propria 'debolezza'; troppo spesso ci si giustifica compensando con sempre nuovi desideri, sogni, CHIUSURE in corazze e maschere. Questo libro è un richiamo a un risveglio: a guardarsi e ammettere ciò che abbiamo SEMPRE negato di noi stessi- non per farne una nuova, inutile manìa, un altro elemento di commiserazione, di orgoglio rovesciato.. è tempo di essere umani - il che significa visitare gli inferni e i paradisi che in noi dimorano, per mettersi in cammino verso casa e realizzare la nostra vera identità".
Queste parole non vi ricordano tante cose familiari? Insomma, sapete cosa vi dico: è proprio così - ci tengo a dirvelo. Vita vissuta, che ci crediate o no.
E ancora: "Questo libro è una raccolta di tecniche di meditazione insegnate da Osho (..) questi metodi, riuniti insieme, compongono un'occasione unica per concentrare tutti i nostri sforzi a ritrovare noi stessi (..) Innanzitutto si deve comprendere cos'è la meditazione: tutto il resto viene di conseguenza. Non posso dirti che devi meditare, posso solo spiegarti cos'è la meditazione. Se mi capisci, sarai in meditazione".
Tutto questo è dedicato a tutti quelli che se ne stanno intorcinati sempre nella solita melma. Non dico di uscirne, eh; magari solo di andare a vedere - cosa c'è in quel buio oltre la melma.
Ihi passika, diceva il Buddha: vieni a vedere.
"Abbi fiducia, non occorre combattere: siamo tutti parte della totalità. Sorgiamo come onde sull’oceano della totalità, e di nuovo ci dissolviamo in quell’oceano. Per un istante godiamo la luce del sole e il vento e poi scompariamo. Ci ergiamo nella bellezza, nella gioia e nella danza, e danzando ci dissolviamo nella bellezza e nella gioia. Vivi con Gioia infinita e con Gioia infinita muori. A questo ti invito a gran voce, ma tu devi uscire alla luce del sole, devi farti coraggio e uscire dall’oscura caverna del tempo, delle vecchie abitudini, devi uscire dal tuo lungo, lungo sonno. E quando ti sei svegliato la vita è una danza, un canto, beatitudine, benedizione" (Osho)


Da parte mia.. NON ho nessuna predilezione particolare, per Osho; ma di una cosa sono CERTA: il suo linguaggio vi piacerà; vi farà compagnia, accarezzerà il vostro cuore; non vi annoierete. Potrebbe dirvi qualcosa che avete voglia e bisogno di sapere.

giovedì 16 giugno 2011

Avoid the VOID

Ce l'abbiamo fatta. Molte di voi magari neanche se ne saranno accorte... ma negli ultimi mesi il mondo intorno a noi è CAMBIATO di brutto. Oppure diciamo.. i semi interrati, nel campo davanti a casa, sono altri. Che ve ne accorgiate o meno, la vostra vita è cambiata per sempre: in meglio.

Avevo promesso che dopo elezioni, referendum ecc avremmo parlato di interessanti argomenti tipo diete, vomito ecc.. ma non so se ne avete voglia davvero. Non so niente, in realtà. Guardo fisso verso quell' EX-vuoto, pieno di promesse, e mi sento placata e un po' svagata.

O un po' smemorata, forse.. (come immagino Chiara a trent'anni: adesso).
Intanto l'eco di un mantra ronza come api, qui intorno - mangia, ama, prega. Lotta mangia ama. Prega lotta guarda parla ama prega. Ama dona mangia prega lotta ama piangi taci parla ridi ama sospira. Respira.

domenica 12 giugno 2011

Referendum contro vomito

Se il referendum NON ce la fa, vomiteremo tutta la vita per il disgusto. VI IMPLORO, oggi e domattina andate tutte a votare e portate TUTTI quelli che conoscete a votare.
E prima di uscire per andare a votare, e appena ritornate, e ogni mattina e ogni sera, per favore mettetevi davanti allo specchio e a quella tipa che vi guarda, da lì, DITELE con tutto il cuore quello che vi suggerisce questo video:

Per favore diteglielo. E ogni volta vi prego: diteglielo un po' anche da parte mia.
Tu che ora leggi: DIGLIELO.

domenica 29 maggio 2011

Un segreto che vi può liberare

Tanto tempo fa una di voi - che ho imparato ad amare tantissimo.. :-)
mi aveva suggerito una lettura che ho rimandato molto...
Ma non me ne sono mai dimenticata; ora il tempo è arrivato e ho letto il libro, che si intitola "La profezia della curandera".
Volete il mio consiglio? LEGGETELO anche voi. Francamente, diciamo che (secondo me) le prime 100 pagine potete tranquillamente saltarle - per me si potrebbero riassumere in poche parole: lei è una ragazza bellissima e inquieta, perdutamente innamorata di uno STRONZO; lui è tanto bello e seducente (e lei ci casca sempre), ma non l'ama davvero, se la vuole solo portare a letto - mentre lei per lui farebbe qualsiasi cosa. Passano gli anni e questa passione non diminuisce, e sostanzialmente lei fa una vita del cazzo. Non è scritto molto bene ed è molto ripetitivo.
Ma! dopo questo lungo prologo.. lei - decisa a ottenere un potere su di lui, inizia una ricerca per cambiare la situazione; ed entra in contatto con personaggi interessanti, che le faranno sperimentare, e capire, cose essenziali per la sua vita.

Sapete una cosa? in quel libro c'è una CHIAVE per trasformare completamente anche la vostra vita. PROVATE a leggerlo. Al massimo non vi dirà niente. Oppure vi parlerà di voi come non ha mai fatto nessuno.

PS • e - a proposito di cambiamenti - ricordatevi di andare a votare, domani!

venerdì 27 maggio 2011

Donne per Milano, Milano per tutti

Ma voi.. C'ERAVATE????

e ditemi sinceramente.. che voglia si può avere di isolarsi in un buco, strozzarsi e vomitare, se fuori c'è QUESTO??

E l'avete visto questo appello delle donne di Milano? L'ho trovato QUA. Concordo pienamente con questo post perciò RILANCIO. Dovunque siate, rispondete! Su fb è alla pagina Donne per Milano.
Dopo le elezioni.. prometto che parliamo un po' di argomenti più interessanti, come chili, vomito e digiuni.

lunedì 9 maggio 2011

Mammina cara

Mamma ti amo, mamma ti odio, mamma ti vorrei strozzare, mamma ho bisogno di te, mamma non capisci un cazzo, mamma non ti ho chiesto di nascere, mamma se solo invece di gridare mi stringessi al tuo petto così, senza dire niente. 

Figlia se solo sapessi, se solo sapessi quanto sono uguale a te, quanto mi manchi, cosa darei per saperti parlare.
bè.. come ve la siete cavata nel giorno della festa della mamma?

lunedì 25 aprile 2011

Taglia trentotto


Ma voi, questo libro, lo avevate notato? è uscito ormai da sei mesi, ma non mi sembra di avere visto recensioni sui vostri post.. cosa ne pensate?
E' un libro che parla esattamente di VOI, perché Stefania parla esattamente di sè. Le stesse giornate, gli stessi pensieri, le stesse paure, le stesse... SE DEVO DIRLA TUTTA NON PENSO CHE VI FACCIA BENE LEGGERLO.
E' una fotocopia degli stessi deliri che già si vedono in tanti blog.
Mi piacerebbe vedere una recensione su Vogue. Mi piacerebbe che lo leggesse quell'irresponsabile della signora Franca Sozzani. Ma mi sa che non le farebbe né caldo né freddo. Tutte cose che conosce già benissimo.
Qui la SCHEDA LIBRO. Qui una RECENSIONE.

Io vi amo veramente molto

Sapete una cosa care ragazze (e ragazzi, certo). Come avrete notato, ultimamente passo molto di meno dai blog (compreso il mio); e una delle ragioni è che se ci passo non riesco più ad andarmene.
Vorrei parlare con ciascuna di voi, fermarmi a leggervi (cioè a chiaccherare) e se serve a rincorrervi - il che entra in aperta contraddizione con altri impegni a cui non posso sottrarmi.
Blondie, mi sento in colpa per non avere ancora risposto al tuo commento al mio post precedente.. eppure è una delle cose più commoventi e che mi fa più felice fra quelle vissute qui, insieme a voi - e anche in assoluto.
Ma lo stesso desiderio avrei di rispondere ad Aisling, Priccina, Kore e le altre.. e ad "anonimo", che scrive 'Sono infelice. Lo dico qui perchè mi sento pazza'. E io resto lì, con uno slancio che sbatte contro il niente: vorrei abbracciare quell'anima senza faccia, senza nome.. Chissà se le arriva, uno schizzo dei miei sentimenti.
Bè i vostri mi arrivano; ringrazio tutte, tantissimo: quelle che passano ogni tanto, e quelle che mi lasciano anche un brandello dei loro pensieri.

E ora... ah si veramente ero venuta con l'intenzione di dire un'altra cosa, adesso vado a fare il post. :-)

lunedì 11 aprile 2011

Blogging is good for you: il valore terapeutico del blogging

Questo articolo dello "Scientific American", anche se non è di oggi, dice qualcosa non solo di molto importante, ma anche di sempre più attuale.
Ve lo segnalo in relazione a quanto già detto nel post sulla vergognosa iniziativa di Vogue, che mira a "combattere l'anoressia" non solo assolvendo tutto il Fashion System dalle proprie orribili responsabilità; ma (quel che è peggio) invocando una NUOVA LEGGE PER CENSURARE i contenuti del web.
Ora, venendo all'argomento in sè, "gli scienziati affermano che la diffusione della blogosfera potrebbe essere legata alla necessità di automedicazione e si sono ripromessi nuovi studi per capire le basi neurologiche implicate. L’atto di scrivere attiva una serie di reazioni neurologiche che sono perlopiù ancora sconosciute nei loro meccanismi. Il blogging quindi può dare spazio all’espressione della propria psiche nel rivelare le nostre interiorità ed a migliorare il nostro benessere psicosomatico, in particolare nelle condizioni di sofferenza che coinvolgono l’intera persona" (come scrive sul tema Innernet).
Ricordatevi però che se qualcosa può innescare interazioni neurologiche, se usata in un certo modo lo può fare in positivo, usata diversamente può seriamente innescarne ANCHE in negativo. La proposta è che ciascuna si faccia un bel ripensamento su come usare il proprio blog, chiedendosi cosa vuole ottenere davvero.. espressione, comunicazione con altri, autoaffermazione, crescita... o infelicità incolmabile, nebbia che si taglia col coltello, desolazione da sfigati.