martedì 6 dicembre 2011
La verità: anoressiche 2 ballerine su 3.
Pochi giorni fa un articolo del Guardian ci informa che, a quanto pare, una danzatrice della Scala su 5 sarebbe anoressica. Ma i conti non tornano.
Sempre Mary Garret (alias Maria Francesca Garritano, intervistata dal Guardian), ci spiattella che "7 ballerine su 10 non hanno più il ciclo per via delle diete punitive a cui si sottopongono", e racconta: "quando ero adolescente gli istruttori mi chiamavano 'mozzarella' o 'gnocco cinese' davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili. Mangiavo una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all’adrenalina per superare le prove". E aggiunge: "Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che hanno subito: i genitori, pensando che le loro figlie siano in buone mani, perdono i contatti con loro e le ragazze instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico".
Per cominciare, a Maria Francesca io scriverei un bel ringraziamento. Grazie carissima, ti adoro, e hai ragione a parlare: perché LA VERITA' RENDE LIBERI.
Già.. infatti già l'anno scorso Mary Garret aveva scritto un libro sul vero mondo della danza, per salvarsi, dice, "dal tunnel di frustrazione, insoddisfazione e finzione in cui il mondo in cui lavoro mi ha lentamente spinto. Un giorno ho trovato in camerino una lettera del nostro addetto stampa che ci comunicava la presenza di un fotografo dietro le quinte per un libro dedicato ad una delle nostre Prime Ballerine... mi è scattata una sorta di ribellione e mi sono detta: 'Ma che libri e libri fasulli sulla danza... sempre la ballerina perfetta, il mondo perfetto. Bisognerebbe fare un libro che faccia vedere che le cose stanno diversamente'. Così è nata la mia idea di liberarmi una volta per sempre attraverso la mia Verità".
Ma, anche, scriverei alla direzione della Scala per chiedere un'ispezione.
Reclamo una bufera su questi "istruttori" e sull'ente della Scala nel suo complesso.
Mi auguro che, prima o poi, questa bufera monti improvvisa e butti giù la ignobile piramide degli operatori che la alimentano e la compongono, e relativi indotti senza scrupoli: dagli sfruttatori di ogni business (dalla moda allo spettacolo), ai "guru che fanno tendenza", ai pubblicitari, ai giornalisti di moda. Via, spazzati via. Inghiottiti in un buco nero più potente di quello che creano ogni giorno con i loro gorghi.
Sempre Mary Garret (alias Maria Francesca Garritano, intervistata dal Guardian), ci spiattella che "7 ballerine su 10 non hanno più il ciclo per via delle diete punitive a cui si sottopongono", e racconta: "quando ero adolescente gli istruttori mi chiamavano 'mozzarella' o 'gnocco cinese' davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili. Mangiavo una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all’adrenalina per superare le prove". E aggiunge: "Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che hanno subito: i genitori, pensando che le loro figlie siano in buone mani, perdono i contatti con loro e le ragazze instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico".
Per cominciare, a Maria Francesca io scriverei un bel ringraziamento. Grazie carissima, ti adoro, e hai ragione a parlare: perché LA VERITA' RENDE LIBERI.
Già.. infatti già l'anno scorso Mary Garret aveva scritto un libro sul vero mondo della danza, per salvarsi, dice, "dal tunnel di frustrazione, insoddisfazione e finzione in cui il mondo in cui lavoro mi ha lentamente spinto. Un giorno ho trovato in camerino una lettera del nostro addetto stampa che ci comunicava la presenza di un fotografo dietro le quinte per un libro dedicato ad una delle nostre Prime Ballerine... mi è scattata una sorta di ribellione e mi sono detta: 'Ma che libri e libri fasulli sulla danza... sempre la ballerina perfetta, il mondo perfetto. Bisognerebbe fare un libro che faccia vedere che le cose stanno diversamente'. Così è nata la mia idea di liberarmi una volta per sempre attraverso la mia Verità".
Ma, anche, scriverei alla direzione della Scala per chiedere un'ispezione.
Reclamo una bufera su questi "istruttori" e sull'ente della Scala nel suo complesso.
Mi auguro che, prima o poi, questa bufera monti improvvisa e butti giù la ignobile piramide degli operatori che la alimentano e la compongono, e relativi indotti senza scrupoli: dagli sfruttatori di ogni business (dalla moda allo spettacolo), ai "guru che fanno tendenza", ai pubblicitari, ai giornalisti di moda. Via, spazzati via. Inghiottiti in un buco nero più potente di quello che creano ogni giorno con i loro gorghi.
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Personalmente ne ho sentito parlare proprio ieri al telegiornale della sera. L'anno scorso ricordo di una ragazza -ballerina alla scala- conosciuta ad una festa in cui, io personalmente, non c'entravo niente. Dal canto mio, firmerei petizioni e denunce contro un sistema che n a s c o n d e ... perché lei era d a v v e r o eccessivamente magra fino allo spasimo.
RispondiEliminaRicordo che quella sera ritornai a casa frustrata, con gli occhi gonfi dalle lacrime, disperata ... per me, per lei, per un sistema troppo grande
Questa è il genere di cose che tutti sanno, ma che tutti fanno finta di ignorare e accettano passivamente come il giusto prezzo da pagare per appartenere ad un mondo tanto infame come immagino sia quello della danza.
RispondiEliminaSinceramente questa è una sera in cui odio tutti e tutto, quindi dico solo che spero che le donne si sveglino perché siamo al ridicolo (ed al deprimente).
viva marygarret
RispondiEliminaSebbene abbia fatto tanti sport in vita mia, non ho mai fatto danza... Però ho conosciuto ragazze che facevano questo sport, ed effettivamente dai loro racconti si confermai facilmente quello che ha detto Mary Garret... E' brutto da dirsi, ma ci sono tanti sport che, ognuno a suo modo, discendono per una pessima china... nella danza con i DCA, in tanti altri sport con il doping... è davvero triste, e pensare che lo sport io l'ho sempre vissuto come una forma di divertimento, mai come un qualcosa in cui dovessi essere la migliore a tutti i costi, anche a costo di stare male...
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