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Una donna cinese, gentile e piena di belle rughe profonde, aveva due orci di terracotta con cui raccoglieva l'acqua alla fonte, e poi se li portava sulle spalle, ciascuno sospeso alle estremità di una canna. Uno dei vasi era PERFETTO, mentre l'altro aveva una crepa da cui l'acqua sgocciolava, cosicché arrivava sempre mezzo vuoto. Per anni andò avanti così; intanto i due vasi si volevano bene, pur avendo fra loro una certa competizione. Naturalmente, quello perfetto era orgoglioso di sè, mentre il povero vaso crepato si rendeva conto della sua imperfezione... ma la pazienza della sua padrona lo riempiva di gratitudine, perciò si sforzava di fare ogni giorno del proprio meglio. Un giorno, lungo il cammino, ebbe voglia di parlare con lei, pur convinto che lei nn potesse sentire.. come può un essere umano udire i sentimenti di un piccolo vaso...? cmque sentì lo stesso il desiderio di ringraziarla... perciò le disse: "sai, ti sono riconoscente di nn avermi buttato via, anche se valgo poco... mi vergogno delle mie crepe, ma la tua fiducia in me è tale che ho imparato ad amare la mia vita, anche se è così IMPERFETTA". Ed ecco che, inaspettatamente, la vecchia sorrise. Quel sorriso inondò di luce le sue fittissime rughe, facendola sembrare ancora più bella; e rispose: ”ora che hai voce per parlare, avrai anche occhi per VEDERE che il nostro sentiero, che facciamo insieme da anni, da un lato è rimasto secco e pulito, ma dalla tua parte è ormai tutto fiorito.. entrambi mi siete cari, xchè mi avete dissetato, ma forse ancor più tu, col tuo difetto, xchè accettando per anni di perdere un po' della tua acqua, ogni giorno hai dissetato anche la terra. E ora che i fiori sono sbocciati, ne potrò raccogliere qualcuno per me”.