domenica 14 agosto 2011
Post di Ferragosto
Se va avanti così farò un post solo a Pasqua, a Natale, Ferragosto e Capodanno. Tempo fa avevo pensato di chiudere il blog e ne era nata un'ampia discussione, ma credo che adesso non se ne accorgerebbe proprio nessuno. Colpa mia, lo so, ho abbandonato il campo, come una casa che si sta diroccando a poco a poco... Non vengo più a commentare i vostri post e - in fondo - tutto quello che avevo da dirvi ve l'ho detto. La casa che voleva far entrare qualcuno crolla e i tetti cadono, le piante la coprono, e alla fine quasi non la si vede più; ma gli uccelli e le volpi vi trovano riparo. Io spero che le parole piene di convinzione e di partecipazione che ho speso qui, con tutte le cazzate che anche ci saranno, resteranno nell'etere e potranno essere utili a qualcuno. Secondo la visione sottile delle cose, ogni gesto che noi facciamo, anche il più insignificante, anche ogni segreto pensiero! sono come sassi gettati nello stagno, che producono onde e cambiano il mondo intorno, per sempre. Perciò un po' lo spero, che il mio disperato chiamare verso di voi, cercare di convincervi a guardare in qualche direzione DIVERSA da un'ossessione che promette di curarvi e invece vi trascina nel baratro.. che tutti questi richiami dal buio possano far girare qualcuna. Magari anche nel futuro, chissà, qualcuna che qui ci capiterà per caso.
Più passa il tempo e più mi rendo conto che ognuno di noi cambia il mondo per sempre - nel bene e nel male. Più faccio esperienze e so che questo è vero. Vi lascio una storia di questi giorni che, in fondo, parla proprio di questo. A questo link si trova una raccolta fondi per costruire pozzi in Africa. L'aveva lanciata in giugno, con l'obiettivo di raccogliere 300 $, Rachel Beckwith, una bambina, con queste parole: "sto per compiere 9 anni, ma ho scoperto che milioni di bambini non raggiungono neanche i 5 anni e perché? perché non hanno accesso ad acqua pulita e sana. Perciò ho deciso di festeggiare il mio compleanno in modo nuovo: chiedo a quelli che conosco di partecipare a questa campagna, invece di farmi un regalo: ogni penny raccolto andrà direttamente a finanziare progetti per portare acqua in paesi poveri". Ma pochi giorni dopo Rachel è morta in un incidente. la campagna sta proseguendo, e da giugno a oggi ha ampiamente superato il milione di dollari.
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Quel Natale... quando decisi di dire con una lettera a tutti coloro, tra amici e parenti, che mi avrebbero fatto un regalo, di investire i medesimi soldi donandoli ad Emergency, perché io lo volevo, perché i regali di Natale mi fanno venire la nausea ed è meglio che noi ricchi del Primo Mondo doniamo i nostri doni a chi ne ha più bisogno... ecco, quel periodo, quel periodo per me molto impegnato emotivamente/socialmente/politicamente... corrispondeva proprio alla mia discesa nella bulimia più aggressiva.
RispondiEliminaCome la mettiamo?
Era la rabbia, l'odio per me stessa ma anche la rabbia contro il mondo, contro le ingiustizie, lo schifo politico-mediatico, la famigerata scissione 80-20 tra risorse e popolazione mondiale... la rabbia sì, questa rabbia mi permetteva di pensare di più, di scavare per cercare risposte. Provavo rabbia e odio anche per amici e parenti, certo, per l'ipocrisia con cui ci si fanno gli auguri e ci si danno baci: anche per questo preferivo che una buona volta smettessero di essere ipocriti e investissero i loro sporchi soldi per qualcuno davvero, per qualcosa di Buono.
Come la mettiamo?
Come la mettiamo, quando rivolgere il pensiero in una direzione diversa corrisponde all'inizio della fine per noi stessi?
Come la mettiamo, se pensare ad altro e agli altri, con tutto l'amore che c'è, serve solo a distoglierci dall'amore per noi stessi, con tutte le conseguenze nefaste del caso?
Bianca: non so chi sei, passiamo in questo posto, per caso, quasi nello stesso momento e sento il bisogno di risponderti. Forse proprio perché non ci conosciamo vorrai credere che non ho nessuna ragione per raccontarti palle. Come la mettiamo? chiedi, e credo intendi dire che cosa significa, o sbaglio? io, siccome sono passate in tante fasi diverse, posso dirti la mia: la mettiamo che quando la tua sete di giustizia si trasforma in odio le ragioni possono essere tante, e tra queste c'è che tu ancora non sei "risolta", come si dice, cioè hai ragioni di odio dentro di te che cercano obiettivi su cui andare a sparare. Oppure c'è che l'odio esplode per sfiducia cioè per impotenza: la convinzione che la mia ribellione non produrrà cambiamenti, allora tanto vale esprimerla il più brutalmente possibile e , almeno, "sfogarmi". Oppure l'ignoranza (soprattutto nel senso inteso dai buddisti), che fa imboccare la strada opposta a quella verso cui dobbiamo andare. A ben vedere sono tutti modi diversi di dire la stessa cosa, del resto non c'è concetto più ritrito di quello che l'amore non ben indirizzato si trasforma in odio, a partire da quello per se stessi, che produce tutti gli altri. E se tanto mi dà tanto un concetto diventa ritrito quando è banalmente vero e verificato mille volte. In cocnlusione non credo affatto che "pensare ad altro e agli altri, con tutto l'amore che c'è, serve solo a distoglierci dall'amore per noi stessi, con tutte le conseguenze nefaste del caso", semmai è proprio al contrario: se scavi bene scopri che è sempre il nostro NON accettarci, che si proietta sugli altri, che fa emergere l'odio. Ma era già rivolto contro noi stessi, pronto a sparare, credo. Scusa se mi sono intromessa, è un argomento che mi interessa molto. Cinzia
RispondiElimina« Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo »
RispondiEliminaMari,dopo il bellissimo confronto scritto qui sopra,ti domandi ancora se chiudere il blog o se quello che dici possa esser utile o interessante?
E sono d'accordo con quello che ha scritto Cinzia..sei pronta a rivolgere amore verso gli altri solo quando quell'amore prima lo hai rivolto verso di te..altrimenti poi diventa sofferenza e cerchi di inondare o meglio soffocare gli altri,perchè l'amore verso gli altri ti sembra un modo per poter soddisfare quello che non rivolgi verso te stessa...
Quando ti "sacrifichi" per gli altri,senza la consapevolezza che in quel momento sei pronta per farlo e ti rende davvero felice, diventa solo un altro modo per "espiare" chissà quali colpe..e non pensare a te...
Se stai bene, sei "ti ami", poi l'amore verso gli altri sgorgherà spontaneamente e ti donerà gioia..non rabbia..
Neanch'io riesco a essere molto presente in questo periodo, comunque la tua vicinanza la sento, il tuo cuore è con noi anche se non posti sempre!!!
RispondiEliminaI bambini hanno un cuore immenso, ogni minuto che passo con loro accende la mia luce della speranza, sono sempre più convinta che sia quello che voglio fare nella vita....
Un abbraccio!!^^
Grazie, Cinzia, per il tuo commento.
RispondiEliminaE' verissimo quel che dici: non si riesce a donare amore agli altri, se prima non si ama se stessi. Questo mi fa soffrire ogni giorno, nella convivenza con il mio ragazzo...
Sono d'accordo con quel che hai scritto.
Il mio 'come la mettiamo' si riferisce proprio a quello, cioè: come si fa, come si può dare all'altro, se non si dà nulla a se stessi, se ci si odia? intendo dire che, se uno non sta bene, è difficile che prendersi cura degli altri sia la soluzione: anzi, ci si allontana sempre più dalla propria guarigione, con conseguenze negative per sé, ma anche e soprattutto per gli altri.
In questo senso, darsi all'altro è cosa buona e giusta, ma può davvero accadere in modo sincero solo se prima si è in equilibro con se stessi. Mi pare che il contrario non possa accadere, come sembra suggerire Mari: "dimentica le tue paranoie inutili [anche qui, ci sarebbe da scrivere un libro, su quanto un certo malessere possa roderti l'anima e corromperti l'esistenza... ma andiamo avanti] e datti all'altro, vedrai che andrà meglio".
(Secondo me, eh.)