lunedì 11 agosto 2014

Cara Michela Marzano... Carcere e multe per i blog pro-ana: davvero?

Cara Michela Marzano,
ti scrivo a proposito della tua proposta di legge, che si propone di attirare l'attenzione sul problema dei disordini del comportamento alimentare – o DCA. 

Ti prego ascolta. Si, lo so, è qualcosa che tu conosci molto bene. Si, si, lo so, è una lettera lungaMa la faccenda è grave - e con l'approssimazione non si fa nienteSi, sai già tutto - ma ora dimentica te stessa e spregiudicatamente, per favore, guarda qui: a questo buio da cui sale una voce. 
Mi aspetto ci proverai, perché di questa merda tu hai sofferto, forse per questo puoi ascoltare anche qualcosa che va contro alle tue convinzioni - che non dubito sincere. 
Si, i DCA sono oggi una gravissima malattia sociale, che colpisce ormai quasi tutte le famiglie – so di non esagerare. Le moltissime in cui il “problema” è venuto a galla sono devastate. Ma, anche se moltissime altre nemmeno se ne avvedono, in quasi tutte c’è una figlia, o una cognata, o un nipote.. un qualcuno che, nell’ignoranza dei familiari, si consuma in un dolore infinito e negato. Le travolge una forma di tossicodipendenza che, come ogni droga, frutta tantissimi soldi a tantissima gente. 
E di questa droga e del suo immane pozzo di dolore quasi nessuno parla con cognizione di causa. Eppure, di buoni studi sui DCA, condotti in tutto il mondo, ce n'è eccome; ma in Italia chi avrebbe qualcosa da dire in proposito è ignorato da quella politica nauseante che non approfondisce mai niente e pensa solo ad azioni di facciata, totalmente indifferente alle proporzioni di ogni tragedia. 
Questa, per esempio. La tua proposta di legge cita dati dell'Istituto Superiore di Sanità aggiornati a novembre 2006, per cui la prevalenza dell'anoressia e della bulimia in Italia sarebbe rispettivamente dello 0,2- 0,8% e dell'1-5%. Un po’ datati, però, questi dati. Che aggiornamento sarebbe, al 2006? Nel 2007, quando l’allora mInistro per le Politiche Giovanili Melandri promosse il manifesto della moda italiano contro l'anoressia, (quante/i ne sono morte/i, da allora?) già i dati erano che il 60,4% delle ragazzine italiane tra i 12 e i 14 anni coltiva il desiderio della magrezza, il 24% si è già sottoposto a dieta, il 34% ha inventato la sua dieta senza consultare un medico (fonte Società Italiana di Pediatria). E già nel 2009, la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare ci informava che anoressia e bulimia erano ormai la prima causa di morte fra tutte le ragazze dai 12 ai 25 anni. 
Allora, in un post che si chiamava Lettera alle donne, con il cuore a pezzi, mi chiedevo dove cavolo fosse finito il femminismo. E per fortuna non ero la sola a chiedermelo, perché – grazie, grazie a Dio, le femministe sono tornate. Ma torniamo a noi, cara Michela. 
Poi, la tua proposta di legge, nota che oggi i DCA, nei Paesi occidentali, sono ormai la prima causa di morte tout court. E non dimentica di dire che l'età della loro comparsa tocca ormai i bambini dell’asilo. E, aggiungo io, tutto questo è avvenuto nell'indifferenza generale, mentre per anni tanti, tanti di noi, chiamavano come voce che grida nel deserto
Già; ma non solo la politica non ha mai fatto una mazza; diciamo pure che ha attivamente promosso, per anni e anni (e tuttora lo fa) un processo di devastazione delle menti che è la vera causa di tutto ciò, e la cosiddetta informazione è stata il suo braccio armato, e le colpe della moda – con i suoi irresponsabili produttori di cultura, fra cui i giornalisti - non sono che un tassello di un quadro ben più ampio. E ora, a scempio conclamato, chiedo: ma come si fa, cara Michela, a pensare che la censura possa risolvere qualcosa?
Chi osserva che, anche in questo caso, invocare la censura sul web è inadeguato e rischioso ha ragione; e sai cosa - paradossalmente questa folle idea fu promossa, per prima, da un sito che, contemporaneamente, promuoveva contenuti pro-ana per eccellenza: il potente sito di Vogue.
Allora scrissi anche questo, alla direttrice di Vogue: cara signora Sozzani, è una cosa bellissima che le riviste di moda si schierino contro l'anoressia. Ma chi deciderà, sig.ra Sozzani, quali blog sono pro-ana e quali sono solo sfoghi ansiosi perché ci si avvita nel delirio che le riviste come la sua hanno seminato coscienziosamente per decenni? Lo deciderà lei? Perché se dovessi deciderlo io credo che se la sua petizione avesse successo forse farei chiudere proprio i siti di moda come il suo: quelli che postano instancabili milioni di thinspo, alimentano cinicamente il ridicolo mito della "magrezza costituzionale", inchiodano le ragazze a un'ansia insormontabile, all'obbligo dell'invidia, della miserabile mitologia del "successo", della denutrizione culturale e spirituale. E intanto muovono un sacco di grana; come ne muoverà anche questa trovata, che scatenerà sul sito di Vogue uno tsunami di click (compresi i nostri) e relativi introiti pubblicitari. Perché l'anoressia è un business, cara signora, e la sua rivista fa organicamente parte di quel business.
Bene; ora la stessa domanda rivolgo a te, Michela  Marzano, e a tutti quelli che promuovono l’ennesima, sconcertante, proposta di legge bipartisan a sfondo poliziesco: chi deciderà cosa è pro-ana, e cosa non lo è? E - ovvio - non è solo un problema di censura. E non è solo che queste proposte arrivano sempre in ritardo
Il vero problema è che con queste azioni si esorcizza un problema senza fare nulla per risolverlo.  
E anche volendo partire dalla fine, e non dalla sua origine: qual è, il problema? E' che chi cade in questo baratro è lasciato solo. E' che abbandonati, anche i genitori dei bambini e degli adolescenti non hanno strumenti per capire e soccorrere i propri figli; nella stessa situazione sono gli insegnanti, e i pediatri.
Se la moda e l'informazione - ostaggi di interessi soverchianti - ad autoregolarsi non ci pensano nemmeno, le istituzioni dovrebbero intervenire con leggi, certo. Ti ricordi dell'iniziativa spagnola che alzò il BMI per le modelle? Ecco, una legge che impedisca agli stilisti di usare modelle sottopeso, ci vorrebbe. Una domanda, cara Michela: cosa ne fu, in Italia, degli intenti di quel manifesto? Un bel niente, tanto per cambiare. La moda continua ad essere libera di fare quello che vuole, in passerella sfilano malati. Le loro cadaveriche sirene cantano senza posa dalle pagine delle riviste. Guarda un po’ qui: 
queste pagine sono dall’ultimo numero di Io Donna, il femminile del Corriere della Sera – mica da un blog pro ana.
Una legge che stronchi il dilagare dei concorsi di bellezza per bambini, come quella approvata in Francia, ci vorrebbe. Hai idea di quanto stiano crescendo, oggi in Italia, e di che ne sarà dei cervelli di tutti i bambini coinvolti?           Una legge che promuova una giornata nazionale di lotta ai DCA, ci vorrebbe. Una legge che, riconoscendo i DCA come malattia sociale, destini fondi a programmi seri, per azioni preventive, informazione e formazione, ci vorrebbe. Per dare speranze ai ragazzi e alle ragazze. Azioni forti a partire dalle scuole – Ma le scuole.. Ah, già, vanno a fondo perché non ci sono fondi. Bisogna pensare sempre a cose più importanti – gli F35, per esempio.  
Bè; tante azioni sarebbero necessarie, ma non leggi poliziesche contro le ragazze
Leggere, nella tua proposta, che con l'individuazione del nuovo reato d'istigazione a pratiche alimentari idonee a provocare l'anoressia o la bulimia, si dovrebbe permettere alle Forze di polizia di agire in modo tempestivo fa accapponare la pelle.  
Leggere che: chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, istiga esplicitamente ... è punito con la reclusione fino ad un anno e con una sanzione pecuniaria da euro 10.000 a euro 50.000 fa accapponare la pelle. E perché, chi istiga, ma non "esplicitamente", istiga meno? E si! si tratta soprattutto, dice la proposta, di contrastare in maniera efficace la diffusione esponenziale dei siti «pro-ana» e «pro-mia» (..) ma davvero? perché alcuni promuovono la «magrezza ad ogni costo» e celebrano il raggiungimento dei 35 chili di peso come ideale e conquista; altri hanno lo scopo di «aiutare gli altri a raggiungere i propri obiettivi, ossia la perfezione» (…) diffondono messaggi motivazionali (thinispiration), che possono assumere la forma di fotografie di modelle o personaggi famosi particolarmente magri, specificando che «il magro non passa mai di moda».
Pensandoci bene, cara Michela... non sembra si parli, qui, di un qualunque articolo di moda? Ma l’industria della moda e i suoi lacché da questa proposta di legge non si sentiranno minimamente chiamati in causa. E a ragione: perché non lo sono. Nessuno si preoccuperà di mettere limiti al loro ininterrotto lavorio sui cervelli, che è humus e radice dei vituperati blog pro-ana: su cui, però, le ragazze, oltre a istigarsi l’un l’altra, cercando sollievo alla solitudine, a modo loro gridano aiuto, e spesso si interrogano e cercano vie d’uscita.
In conclusione. La lettera è lunga, lo so. Il preambolo della tua proposta di legge, notando quanto tutta la faccenda sia complicata, afferma che capirci qualcosa non sia compito del Parlamento. Ecco, invece lo è. Semmai non è vocazione, né interesse, di una politica asfittica e corrotta interrogarsi sulle cause profonde che, anche nel nostro Paese, portano al dilagare della disperazione
Compito di un Parlamento sano, di persone che fanno politica con spirito di servizio, sarebbe, preso atto della gravità di un fenomeno, andare a fondo delle sue ragioni e offrire strumenti concreti per affrontarlo. Servono prevenzione da un lato, e sostegno alle famiglie e alle persone colpite dall’altro. Ma tutto questo comporterebbe noiose complicazioni... attaccare le ragazzine che aprono blog pro-ana è più scenico, economico e veloce. 
E allora ascolta. Tu sai cos’è, quell’immenso dolore che scava dentro le ragazze (e ora, sempre più, anche ragazzi), e in loro difesa, ora, vuoi agire. Ma allora – ti prego, ascolta. Quelle ragazze, non vanno represse ma ascoltate; vanno soccorse, mica arrestate.
Non è colpevolizzando loro, che si risolve niente. Non sono censure né leggi poliziesche, che ci servono. Servono serietà e fondi. 
E - anche stavolta - servono un Ministero e una ministra seria per le Pari Opportunità.
Mari, e le altre 

26 commenti:

  1. Michela Marzano.. quella che "Se non avessi attraversato le tenebre, forse non sarei diventata la persona che sono oggi"..?
    forse però quelle che nelle tenebre ci sono ancora, peggio per loro, vadano in carcere, come ci vanno i pusher dei giardinetti, mentre i trafficanti vanno a pranzo dai politici, oppure paghino salate multe con i soldi che non hanno, come non hanno neanche un lavoro né niente in cui credere
    questa politica fa SCHIFO

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  2. A parte il fatto che una proposta di legge del genere mi sembra una gran cagata, e dà agli stupidi blog pro ana un potere che non hanno assolutamente, dal momento che sono feccia scritta da feccia, vorrei spendere i miei 2 centesimi su quell'ancor più assurda cagata che hai scritto in merito all'ipotetico connubio tra moda ed anoressia. Tu sei zuppa di stereotipi fino al midollo, ragazza, per cui vorrei proprio poter dire la mia, dato il lavoro che faccio.

    Il 90% delle modelle/fotomodelle NON è magrissima di costituzione. Il 100% delle modelle segue diete ferree. Ma quasi nessuna è anoressica. Le modelle/fotomodelle possono essere – e spesso e volentieri lo sono – effettivamente esageratamente magre. Premesso che nel 99,9% dei casi lo sono perché le loro immagini sono state modificate a dovere mediante l’ausilio di uno dei molteplici programmi di fotoritocco (non esiste singola foto di shooting che non venga ritoccata al Photoshop, non esiste proprio! – anche quelle che hai postato tu, sono palesemente ritoccate), è pur vero che per lavorare come modella/fotomodella è spesso richiesta una magrezza fin troppo eccessiva. Ma magrezza. Non anoressia. Non facciamo confusione tra le due cose. Nella stragrande maggioranza dei casi la modella/fotomodella non mangia un cazzo perché se sei più magra ti vengono affibbiati più lavori e guadagni di più. Tutto qui. Niente a che vedere con un disturbo alimentare, e men che meno con la volontà di istigarlo. Ognuna fa per sé, per mantenere il proprio lavoro, fotte sega dei disturbi alimentari. Difatti, una volta sopraggiunti i limiti di età ed abbandonata la professione, la stra-grande maggioranza di queste donne ricomincia a mangiare normalmente e se ne sbatte.

    Poi, effettivamente, c’è qualcuna che ha realmente un disturbo alimentare. Ma si contano sulla punta delle dita. Per la maggior parte, si tratta di ochette che vogliono essere più magre delle altre solo per lavorare di più, è una sfida prettamente fisica, non sussiste nessuno degli aspetti mentali che caratterizza l’anoressia come tale.

    L’anoressia non è un discorso di magrezza, ma di sovrastrutture mentali, ossessioni, manie di controllo totale, etc, che sono quelle che caratterizzano l’anoressia in quanto tale. Non si diventa anoressiche perchè si prova invidia per le modelle, lo s diventa perchè si hanno chissà quali problemi che sublimiamo nel disturbo alimentare. (Se bastasse vedere una modella magra per innescare un disturbo alimentare, tute le donne del mondo sarebbero malate.) La stragrande maggioranza delle modelle non ha nessun pensiero di questo tipo, pensano solo a dimagrire, ma non c’entra un cazzo con tutto il pattern mentale che è tipico dell’anoressia.

    Quella magrezza spesso esagerata da opportuni software non ha niente a che vedere con l’anoressia, checché ne dicano i programmi in televisione. E le modelle per lo più non hanno un cazzo a che vedere con l’anoressia. E se blog come il tuo continuano ad avvalorare questo fottuto falsissimo luogo comune, allora ha ragione la gente che continua ostinatamente a credere che ci si ammali di anoressia per voler imitare le modelle a non prenderci sul serio.

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    1. non so che lavoro fai tu Johnny e non conosco abbastanza i contenuti di questo blog per giudicare, ma a occhio nn mi sembri che spari sulla moda e basta. Comunque io che danzo so che fra le danzatrici moltissime sono malate e pure fra le modelle ce n'è un sacco che stanno male, altro che sulla punta delle dita! (e ora anche i modelli) e certo che, per lavorare, sono costrette a diete ferree, ance così ci si fa le fisse. So anche che certe agenzie vanno a fare casting fuori dalle cliniche per disturbi alimentari, e te non l'hai mai saputo? http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/agenzia-casting-cerca-modelle-in-rehab-per-anoressiche-a-stoccolma-20130418_171909.shtml dunque quali stereotipi? ma di che parli?
      Annalisa19

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    2. Di che parli te, demente.
      Io faccio la fotomodella da quando ero una cittarella.
      Tra le danzatrici non so, e non mi permetto di parlare, ma tutto quello che ho scritto su modelle/fotomodelle lo so per certo perchè è la mia realtà quotidiana.
      Se devi sparare stronzate su un mondo che non conosci, abbi almeno la decenza di stare zitta.
      Certo che può essere fatto una casting in cliniche per ragazze con disturbi alimentari: persone più magre di così certo non si trovano. E' una minchiata irrispettosa, ovviamente, ma per quelle tenste di cazzo degli stilisti cade a fagiolo. Ma questo che cazzo c'entra con il fatto che la moda spinga all'anoressia? Se erano in clinica, quelle ragazze erano palesemente già malate ben da prima che qualche idiota cercasse di sfruttare la loro magrezza per far soldi. Ma capisco che comprendere le correlazioni temporali tra gli eventi può essere troppo difficle per te.

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    3. @ Annalisa19 – Ciao Annalisa, chiedo venia per l’intromissione in questa conversazione che non mi concerne, ma ho letto il tuo commento e trovo le cose che hai scritto abbastanza assurde, per cui mi permetto di esprimere la mia opinione al riguardo (opinabile per definizione, si capisce, non sono certo depositaria di verità assolute!...).

      1 – In merito all’articolo di cronaca che hai riportato… perdonami, ma non vedo la correlazione che tu dici esserci tra moda ed anoressia. Quello che io noto è che un quantomeno deprecabile gruppo di persone ha pensato bene di sfruttare la magrezza conseguente ad una malattia per cercare di ottenere ragazze insolitamente magre che lavorassero come modelle… comportamento che, inutile dirlo, è assolutamente irrispettoso, scorretto e condannabile sotto ogni possibile punto di vista. Tolta questa imprescindibile nota di demerito nei confronti di quelle persone, che c’entrano loro con l’anoressia delle ragazze?... Le donne dimesse dalla clinica, erano evidentemente già malate… altrimenti non sarebbero state ricoverate in clinica. E se erano malate, si saranno originariamente ammalate per chissà quali molteplici ragioni, diverse da persona a persona, ma questo non ha niente a che vedere con quel folle casting post-dimissione. È come se, esempio sciocco, in TV venisse fatta una pubblicità per una sedia a rotelle, e i pubblicitari andassero a raccattare persone all’uscita di un reparto di ortopedia. Se io mi sono rotta una gamba, quei pubblicitari cercheranno d’ingaggiarmi per il loro spot… ma questo non significa che io mi sia rotta una gamba per partecipare allo spot, magari me la sono rotta cadendo di bicicletta, e dopo i pubblicitari hanno cercato di sfruttare a loro pro il mio incidente. Lo stesso mi sembra valga per l’articolo che tu citi… quelle ragazze non si sono ammalate di anoressia per lavorare come modelle, si sono ammalate per vattelappesca motivi, e solo successivamente qualcuno ha cercato di reclutarle come modelle… ma mi sembrano 2 cose a se stanti, non so se sono riuscita a spiegarmi…

      2 – In merito al tuo discorso “anche così ci si fa le fisse”… mi permetto di dissentire. O meglio: è vero che fare molte volte una stessa cosa può produrre una fissa… ma avere una fissa è ben diverso dall’avere un DCA. Per sviluppare un DCA, che è appunto una malattia mentale, ci vuole un substrato psicopatologico che, fortunatamente, non tutte possiedono. È il motivo per cui il 90% delle donne si mette a dieta almeno una volta nella propria vita, ma solo un’irrisoria percentuale di tutte le donne sviluppa un DCA… e non sono necessariamente quelle che si mettono a dieta (io stessa sono il più lampante esempio di ciò…). Avere un comportamento alimentare restrittivo porterà sicuramente al dimagrimento e a delle complicanze nella salute… ma questo non significa che farà sviluppare un DCA. Può essere analoga l’esteriorità, ma credo che ci sia un abisso in quanto all’interiorità… Penso che un DCA, data la matrice mentale della patologia, richieda per svilupparsi un substrato psicopatologico che fortunatamente ben poche persone hanno… ed è in quelle che la malattia si sviluppa, e che è tale a prescindere dal peso. Una persona perennemente a dieta (per lavoro od altro…) svilupperà senz’altro un’alimentazione disordinata… ma questo non significa che sviluppi un disordine alimentare.

      (Ripeto: tutto quello che ho appena scritto è il mio punto di vista e la mia opinione… opinabile in quanto tale.)

      Un abbraccio, e perdona l’intromissione!...

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    4. ciao a te Veggie, grazie invece di avermi risposto anche tu, dissentendo ma senza sentire il bisogno di insultare. Non so che dire, io vedo che l'ansia di essere COME le irraggiungibili fighe che occhieggiano da ogni rivista E' causa di un loop che porta spessissimo a disturbi alimentari come presunta "unica" strada per raggiungere il peso microbico che si crede ci farà sfuggire al senso di inadeguatezza. Come dice Mary ala fine alla base di tutto c'è una disperazione, che attecchirà pure più facilmente su substrati psicopatologici, ma forse, o almeno a me sembra sia così, è anch'essa CAUSA di "psicopatologie". Forse certi nascono già mezzi svitati, ma sono più propensa a credere che certe patologie psichiche nascano da malesseri indotti dalle circostanze. ad esempio quelle di dover essere a tutti i costi strafiga, arraffante e invidiata. anche se poi, e lo so per esperienza, molte di queste strafiche sono solo anime disperate, indifese, obbligate a sorridere e a reggere il ruolo, quando vorrebbero solo rifugiarsi in qualche abbraccio non giudicante. bè, a proposito, un abbracci anche a te XXX
      annalisa19

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    5. @ Annalisa19 - Grazie a te per la risposta, Annalisa, altroché!... E perché mai dovrei insultarti? Al più posso dirti che dissento con quanto scrivi, e difatti dissento, ma non potrei mai insultarti in alcun modo perché le nostre sono semplicemente 2 opinioni diverse, e come tali parimenti valide e parimenti opinabili. Per amor di correttezza, ti spiego da dove deriva la mia. Non so se hai avuto/hai un DCA (spero con tutto il cuore che tu non ce l’abbia mai avuto… ma se bazzichi questo blog, ho il timore che anche tu ci abbia avuto a che fare…), io sono stata ricoverata 5 volte in una clinica specializzata per il trattamento dei DCA, quindi ho avuto modo di conoscere parecchie ragazze con la medesima malattia, e altrettante ne ho conosciute tramite il mio blog. Parlando con tutte queste persone, è sempre venuto fuori che le concause che determinano la comparsa dell’anoressia/bulimia/binge/DCAnas sono molteplici, e comunque variabili da persona a persona, poiché ovviamente ogni individuo è una storia a sé… ma – io per prima – non ho mai sentito nessuna incolpare neanche di striscio la moda/la società/le immagini di donne proposte da TV e riviste/la voglia di somigliare alle modelle, per lo sviluppo del proprio DCA. Da qui la mia empirica conclusione che quella che tu definisci “l’ansia di essere come le irraggiungibili fighe” è solo un falso luogo comune, diffuso tra chi non ha provato sulla propria pelle un DCA. Io non so se ci siano persone che nascono già, come tu dici, “mezze svitate”… la Genetica sta facendo passi da gigante, e magari in futuro ci permetterà di rispondere a questo interrogativo… però sono più propensa a credere, appunto, che le patologie psichiche come i DCA siano in realtà una coperta di Linus, la strategia di coping posta in essere a fronte di molteplici problemi sottostanti, diversi da persona a persona. Ma, appunto, dalla mia esperienza e da quella delle ragazze con la medesima malattia con cui ho interagito, è sempre venuto fuori che la moda & company non c’entra una mazza.
      Comunque, ripeto, questa è semplicemente la mia opinione, basata sulla mia empirica esperienza personale. Immagino che tu avrai una fonte altrettanto empirica ed altrettanto valida a sostegno della tua opinione… se ti va di parlarne, mi fa piacere ascoltarti. Io credo che dallo scambio di opinioni contrapposte – senza la pretesa di convincere nessuno della propria “verità” – non possa che derivare un arricchimento reciproco.

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  3. lo strambo reato
    http://www.chiaralalli.com/2014/08/il-nuovo-reato-di-istigazione-pratiche.html
    e ho detto tutto!
    ALEX

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  4. Se fate qualcosa io ci sono
    Ross

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    1. "fare qualcosa".. :-) esprimersi, per esempio... purtroppo, io personalmente posso fare solo questo, facciamolo in tanti

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  5. Jonny tu sei un pò scossa datti una calmata che ci guadagni in salute!
    Ross

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    1. Ross, tu sei un po’ ficcanaso, fatti un bordello di cazzi tuoi visto che nessuno t’ha interpellata, che ci guadagni in salute perché a forza di farti i cazzi altrui prima o poi qualcuno ti pesta.

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  6. Jonny per chi la fai la modella "nostrale" per la conad ?
    Forse le persone precedenti si riferiscono all'alta moda? Fattele due domandine?
    S

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    1. Se la Conad vuole assumermi fammi un fischio, il lavoro non si rifiuta mai, chiunque sia il mandante.

      Io non lavoro nell’alta moda, vero, ma le persone precedenti non hanno scritto da nessuna parte che si riferiscono all'alta moda, questa è un'arrampicata sul specchi che stai cavando fuori te da chissà quale buco.
      Anyway, il fatto che io non lavori per l'alta moda non rende ciò che scrivo in merito alla mia realtà meno vero. Che ti piaccia o meno.

      Fattele te due domandine prima di metterti in mezzo a quel che non sai, e torna a pulire i cessi della Conad per la quale io potrò fare shooting.

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    2. Credimi vista da qui sei molto ridicola..ho la sensazione di un narcisismo ferito con esplosioni di ira...scendi dall olimpo che può ospitare solo gli dei e torna alla terra
      S

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    3. Idem, mia cara psicologa mancata che capisci tutto su una persona solo leggendone un paio di commenti a random. Ma che brava che sei, vuoi anche un applauso?
      Se io sono ridicola tu lo sei altrettanto, visto che continui ad accanirti su un qualcosa in cui non c'entri una sega.

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    4. Tu non sei in questo blog per far il moderatore...non hai un ruolo qui dentro...quindi io la parola -come vedi- me la prendo esprimendo ciò che sento.Dovrai renderti conto che non hai più, così come meno (per carità che non ti venga altri accessi di ira furiosa!) di altri (prima o poi...dico)
      Passo e chiudo. S

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    5. perché litigate? divide et impera, ah come ci godono, ogni volta che invece di unirci, noi peones, ci scazziamo, quelli che pasteggiano sulla nostra pelle :-(

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    6. S., infatti, io non ti ho detto di non scrivere (sei tu che l'hai detto... coda di paglia?), ti ho detto che ti stai rendendo ridicola intromettendoti quando non sei stata chiamata in causa, e parlando di cose che non sai e di cui non capisci un cazzo, e che forse che ti forse quella che crede di avere qualcosa in più sei tu, visto che pretendi di capire una persona sulla base di una manciata di commenti.
      Passo e chiudo anch'io, hai ragione, perchè mai dovrei perdere ulteriore tempo con una persona del genere?!

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  7. Cara Mari,

    sono in parte d’accordo con te, ed in parte no.

    Mi spiego.

    Sono d’accordo con te in merito alla sostanziale inutilità del DDL così per come è stato formulato, vuoi perché è una proposta di legge vecchia come il cucco come tu stessa giustamente sottolinei…), vuoi perché è di un’imprecisione assurda, andando a mischiare malattie quali i DCA con i blog pro ana, che a mio avviso è un po’ come cercare di mischiare l’olio con l’acqua. Come ho già scritto più volte anche sul mio blog, io sono dell’idea (condivisibile o meno, per carità, non sono certo depositaria di verità assolute, è solo la mia opinione) che chi scrive un blog pro ana, per sua fortuna, non abbia un DCA, e non abbia la benché minima idea di cosa significhi averlo… sfido del resto chiunque abbia provato sulla propria pelle la sofferenza di un DCA a dire a qualcun altro di fare altrettanto. Ritengo al più che le ragazze che si definiscono pro ana semplicemente scimmiottino i comportamenti esteriori di chi ha un DCA (la restrizione alimentare, l’attività fisica eccessiva, etc…)… ma copiare un comportamento niente ha a che vedere con l’avere una malattia. Di conseguenza, non credo che comportamenti di questo tipo possano spingere verso l’anoressia/la bulimia. Sono quantomeno parodici delle stesse. L’anoressia non è un comportamento alimentare restrittivo, l’anoressia è una forma mentis a patogenesi multifattoriale: se manca il substrato psichico, nessun comportamento alimentare, per quanto anomalo, potrà innescare la malattia. L’unica cosa che concedo è che, in una ragazza già predisposta all’anoressia, una ragazza che prima o poi la svilupperebbe a prescindere, la lettura di un blog pro ana possa rappresentare un detonatore… ma stiamo parlando di una ragazza che si sarebbe comunque ammalata, prima o poi. Se mancano fattori patogenetici, un blog pro ana verrà bellamente ignorato. Data la comunque potenziale “pericolosità” dei blog pro ana per soggetti già di per sé a alto rischio anoressia, io sarei piuttosto a favore della privatizzazione… lasciando però perdere multe pecuniarie e reclusioni, che fanno tanto “strategia della repressione e del terrore anni ‘30”. Privatizzare significa che quei blog non appariranno più sui motori di ricerca, e non verranno più trovati da chi potrebbe esserne influenzato negativamente, quindi per chiunque scelga di tenerne uno sarà molto più difficile trovare altre persone della stessa risma, e poiché le pro ana vivono di commenti-stampino, se nessuno le commenta i loro blog non avrebbero più ragion d’essere, e molto probabilmente sarebbero le stesse proprietarie a decidere di chiuderli, non essendo riuscite ad attirare l’attenzione cui miravano. L’importante credo sia salvaguardare gli altri più di ogni altra cosa, e questo lo si fa non sparando sanzioni a destra e a manca, bensì in primis privatizzando quei siti… ma, soprattutto, informando la popolazione. Facendo maturare una coscienza di malattia, e spiegando la distinzione tra questa e le scimmiottatrici pro ana. Affinchè, adeguatamente informata, sia la gente a poter scegliere.
    (continua...)

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  8. (...continua)
    La parte del tuo post nei confronti della quale mi trovo in disaccordo, come probabilmente potrai ben immaginare perché ormai ci leggiamo vicendevolmente da molto, e dunque tutto sommato conosci il mio pensiero, è quella inerente le statistiche, e quella inerente il ruolo dei mass-media. Per quanto riguarda le statistiche, posso facilmente smentire quello che scrivi, e confermare invece l’affermazione di Michela Marzano, proprio con dati alla mano. Non so se hai letto questo mio post:
    http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2014/05/il-cielo-non-sta-crollando-mettiamo-le.html ... se ti fa storcere il naso il fatto che Michela faccia riferimento a statistiche del 2006, come vedi in questo post io mi riferisco a studi del 2012-2013-2014… e i dati sono pressoché identici a quelli riportati da Michela. In quanto al ruolo dei mass-media… già nel link sopra riportato, in effetti, ne parlo… e penso non ci sia molto da aggiungere a quanto lì ho scritto. Su quest’ultima cosa non c’è niente di scientifico, ovviamente… solo la mia opinione, basata sulla mia esperienza e su quella di altre ragazze che ho conosciuto (sul blog e nella vita reale) affette dalla medesima malattia…

    Un abbraccio forte, Mari!...

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    1. Grazie Veggie per essere venuta a dire la tua opinione, che come sai mi interessa sempre moltissimo; e su cui, nel caso, concordo pienamente. Ho commentato anche il post che citi, anche se solo molto parzialmente.. non sono tanto le statistiche che mi interessano, quanto il nocciolo di tutta la questione - che peraltro anche tu qui ricordi. La fonte di ogni disperazione, di cui accuso in primis la politica cieca e predatoria che ci ammorba tutti.

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  9. Ciao Mari, scusami se te lo dico, ma questa volta non sono d'accordo con quello che hai scritto. Per favore, non prendere questo mio commento come un voler fare polemica o un volerti dare contro, preciso fin da subito che ho il massimo rispetto per la tua opinione, solo che in questo frangente io la penso in maniera differente, e voglio semplicemente dire come la penso, senza nessuna intenzione di offendere nessuno o di fare polemica.
    La penso diversamente da te per prima cosa perchè non percepisco la moda come questo grande fattore causale dei dca, sia per esperienza personale (non me n'è mai importato niente della moda, e ancor meno di fare la modella), sia per quello che ho avuto modo di capire leggendo vari blog di persone con un dca. Personalmente, è stato un insieme di problemi che ad un certo punto erano presenti nella mia vita, che mi hanno spinto verso la bulimia. Non sto dicendo che la moda non c'entri assolutamente niente, magari in un ristretto numero di persone rappresenta una delle numerose cause che le porta ad ammalarsi, però penso che si tratti di una stretta minoranza di persone, e che comunque anche in quelle non sia un fattore centrale, ma solo una delle tante cause, e non la più importante. Così la vedo io, poi naturalmente mi posso sbagliare. Però poichè penso che la moda non sia la "colpevole" dei dca, penso che anzichè concentrarsi sul dare contro a questa, bisognerebbe concentrarsi su quelli che sono i numerosi problemi che spingono le persone verso un dca, e aiutarle a risolverli prima che la malattia prenda troppo campo, perchè più va avanti e più è difficile porre rimedio.
    L'altra cosa con cui non sono d'accordo con te è relativa a questa proposta di legge e alle sanzioni pecuniarie. Io sono d'accordo con la proposta di legge. Se le cose non si capiscono con le buone, se dopo che un blog proana è stato chiuso la persona che lo teneva ne apre un altro, allora bisogna andarci giù con le cattive. E fa vergogna che sia necessario ricorrere a questo per far capire le cose, fa vergogna che le persone non abbiano abbastanza morale da capire da sole che certi blog sono irrispettosi verso chi ha davvero un dca, e anche potenzialmente pericolosi per persone ad alto rischio dca, ma se da sole non ci arrivano, allora che paghino monetariamente per i loro errori. E vediamo se almeno il perderci economicamente, in questo periodo già abbastanza disastrato, smuove qualcosa. Io sono convintissima che le ragazze che tengono blog proana, anche se non hanno un dca, hanno tanti altri problemi nella loro vita: ma il fatto di avere dei problemi non è giustificazione al poter tenere un blog che può potenzialmente creare dei problemi a qualcun altro.
    So che la mia posizione è impopolare, e so che mi verrà dato contro. Non ho alcuna pretesa di aver ragione, questa è solo la mia opinione, può tranquillamente essere sbagliata.
    Scusami Mari, la mia non voleva essere una critica al tuo post e al tuo pensiero: ti ripeto, rispetto totalmente la tua opinione, e non voglio in alcun modo fare polemica.
    Un abbraccione!!!!!!!!!!!!!!!!

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  10. ho letto con interesse questo pezzo e per prima cosa devo constatare che questa MICHELA MARZANO manco si è degnata di dire crepa. Anche se probabilmente l'avrà pensato. E già viene da chiedersi: ma chi crede di esse? se lo sarà dimenticato, che alla base di tutte le angosce c'è la relazione.
    Ma la cosa su cui vorrei porre attenzione è qualcosa che qui non osserva nessuno e cioè che le leggi già esistono, per intervenire sul web: tutte le nuove norme che tendono a censurare gli utenti sono pericolose per la libertà individuale. ciao
    nick

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  11. ciao a tutte, ho appena creato un blog e fra gli argomenti trattati rientrano anche i siti pro ana e mia. Se vi interessa passate 😃 http://thebeautyisnotasize.blogspot.it/?m=1

    Ps:il blog non ha ancora molti post ma , datemi un po' di fiducia e verrete ripagati:)
    Scusatemi per lo spam ,ma vorrei condividere le mie idee anche con voi:)

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