lunedì 25 aprile 2011

Taglia trentotto


Ma voi, questo libro, lo avevate notato? è uscito ormai da sei mesi, ma non mi sembra di avere visto recensioni sui vostri post.. cosa ne pensate?
E' un libro che parla esattamente di VOI, perché Stefania parla esattamente di sè. Le stesse giornate, gli stessi pensieri, le stesse paure, le stesse... SE DEVO DIRLA TUTTA NON PENSO CHE VI FACCIA BENE LEGGERLO.
E' una fotocopia degli stessi deliri che già si vedono in tanti blog.
Mi piacerebbe vedere una recensione su Vogue. Mi piacerebbe che lo leggesse quell'irresponsabile della signora Franca Sozzani. Ma mi sa che non le farebbe né caldo né freddo. Tutte cose che conosce già benissimo.
Qui la SCHEDA LIBRO. Qui una RECENSIONE.

8 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro, dalla recensione sembra interessante però,poi essendo una storia di maturazione e di guarigione ha sicuramente tanto da insegnarmi, mi sa che lo vado a comprare!
    Continua a portare avanti la tua lotta, Mary,ti seguo!
    Un abbraccio....

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  2. Non l'avevo mai visto....però ne sono molto interessata, magari faccio un salto in libreria...
    Un saluto

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  3. forse meglio di no, care Aisling e Stellina: le recensioni che ho visto erano così positive, e parlavano di "un epilogo di consapevolezza", da farmi pensare che davvero la sua lettura potesse aiutare qualcuna a uscire dall'avvitamento. Il tono delle recensioni mi ha ispirato e mi sono fidata, per questo l'ho postato- ma poi... sono andata a cercare il blog dell'autrice e lì ho trovato un botta e risposta che mi ha fatto pentire. E anche leggere il suo blog mi ha preoccupato.
    Di sicuro sarà bello e a molti anche utile: leggerlo può essere un'esperienza illuminante per chi di questa malattia non ci capisce niente.
    Ma chi conosce le cose dal di dentro sa quanto chi sta male per queste cose abbia bisogno di star lontana come dalla peste da una narrazione auto celebrativa, come tutti i blog pro-ana sono; un rimestare letterario che, come ben dice il commento si traduce in un' "epica della bulimia", qualcosa che annebbia il cervello, purtroppo. Non è vero? e insomma queste le cose che ho commentato anche lì, visto che l'autrice scrive: "E' veramente un diario personale del mio viaggio attraverso la bulimia. A me ha aiutato molto scriverlo, ma non so se può aiutare il lettore. Su molti punti anzi è pessimista"..
    dunque pare, a questo punto, che proprio di questo si tratti; ma allora tanto vale che vi rileggiate tra di voi, i post che io invece vorrei tanto cambiassero tono, si aprissero magari a strade nuove. Un abbraccio a tutte, ciao.

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  4. E chissà se ti ricordi ancora di me? Della vecchia e cara Virgy? susu non puoi scordarmi così.
    Passerò a comprare il libro, comunque :) un abbraccio

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  5. Ciao Mari, benritrovata!
    No, non ho letto questo libro e non credo che lo faro'.
    Anche se lasci intendere un epilogo positivo, prima mi toccherebbe leggere un calvario che conosco fin troppo bene, ma è dura concentrarsi su pensieri che inizio a non sentire piu' miei...voglio andare avanti, non tornare indietro.
    Un abbraccio.
    Dony

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  6. secondo me ha ragione il commento di Mari al suo stesso post: se può essere utile a genitori o insegnanti e anche medici che su questo argomento credono di sapere qualcosa e invece non ne sanno ancora abbastanza, per chi già tiene diari dello stesso tenore è solo una perdita di tempo, per chi è sull'orlo può essere anche una spinta a caderci.

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  7. Ciao Mari..
    Sono Annalisa..ho letto il libro..credo sia meglio NON CONSIGLIARLO..a me ha fatto arrabbiare: è pessimista..l'epilogo positivo proprio non lo vedo..e sinceramente parla troppo di stereotipi sui DCA: moda, modelle..mentre dietro c'è molto di più..un piccolo accenno alla mancanza del padre c'è,ma la maggior parte dei capitoli sembra legata al fatto di entrare in un paio di pantaloni taglia 38..e non sono neanche descritte bene le sensazioni che ti portano a digiunare o ad abbuffarti..non è il cibo, "le salsicce della fiera del paese" che ti portano ad abbuffarti..è il vuoto da riempire..in quei momenti a me bastava anche una pizza ancora surgelata..il gusto lo sentivo a malapena..tutto qui..
    Quindi, se posso mari, ci sono altri libri che parlano o almeno ci provano dei sentimenti o dell'annullamento di essi legati sia ai DCA che a tutte le "pratiche" (passatemi questo termine) legate ai DCA stessi, molto più reali da consigliare ai genitori o insegnanti per aiutarli a capire..
    Un abbraccio..
    Annalisa

    P.S..Dony..hai ragione...vai avanti..conosci-amo troppo bene il calvario passato..è ora di non voltarsi più indietro..

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  8. VIRGY!!! sei TU!???
    DAVVERO?
    ho un'illuminazione non proprio improvvisa.. mi ci è voluto un mesetto e mezzo ma forse ho capito, nn so
    ora vengo a vedere ;-)

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