lunedì 11 aprile 2011

Blogging is good for you: il valore terapeutico del blogging

Questo articolo dello "Scientific American", anche se non è di oggi, dice qualcosa non solo di molto importante, ma anche di sempre più attuale.
Ve lo segnalo in relazione a quanto già detto nel post sulla vergognosa iniziativa di Vogue, che mira a "combattere l'anoressia" non solo assolvendo tutto il Fashion System dalle proprie orribili responsabilità; ma (quel che è peggio) invocando una NUOVA LEGGE PER CENSURARE i contenuti del web.
Ora, venendo all'argomento in sè, "gli scienziati affermano che la diffusione della blogosfera potrebbe essere legata alla necessità di automedicazione e si sono ripromessi nuovi studi per capire le basi neurologiche implicate. L’atto di scrivere attiva una serie di reazioni neurologiche che sono perlopiù ancora sconosciute nei loro meccanismi. Il blogging quindi può dare spazio all’espressione della propria psiche nel rivelare le nostre interiorità ed a migliorare il nostro benessere psicosomatico, in particolare nelle condizioni di sofferenza che coinvolgono l’intera persona" (come scrive sul tema Innernet).
Ricordatevi però che se qualcosa può innescare interazioni neurologiche, se usata in un certo modo lo può fare in positivo, usata diversamente può seriamente innescarne ANCHE in negativo. La proposta è che ciascuna si faccia un bel ripensamento su come usare il proprio blog, chiedendosi cosa vuole ottenere davvero.. espressione, comunicazione con altri, autoaffermazione, crescita... o infelicità incolmabile, nebbia che si taglia col coltello, desolazione da sfigati.

10 commenti:

  1. Bonjour Mari... ^_^
    (Grazie per essere passata sul mio blog la scorsa settimana ed avermi lasciato un commento. Mi ha fatto piacere sentire la tua vicinanza; è sttao un gesto molto delicato e ben accetto soprattutto)

    In proposito all'articolo, parlando in maniera schietta e sincera dico che personalmente mi metterei in prima fila tra coloro che sostengono il blogging (o se così diciamo). Non inneggio ad un uso del blog quotidiano e certamente bisogna mantenere sempre ben chiaramente fermo e presente che il blog non è la realtà. Ma in certi casi può aiutare nel confronto con persone lontane, "invisibili" con cui spesso e volentieri è molto più facile parlare. Ci si sente meno vincolati probabilmente.

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  2. E sa uno va un po' a giorni perchè fondamentalmente è un pazzo furioso?
    muaha ^_^
    Buongiorno Mari.

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  3. Penso che scrivere, sia sul web che in froma privata, su un diario di carta, abbia già di per sè un valore liberatorio: anzichè tenere le ansi, i timori, le cose che ci pesano e ci fanno star male dentro di noi, le portiamo fuori, e questo sicuramente aiuta a stare meglio; un po' come quella storia della borsa della spesa che è più leggera se la si sostiene in due, un manico ciascuno.
    Certamente sono d'accordo con quello che scrivi: nel momento in cui una va a scrivere sul proprio blog (o va a commentare i blog altrui) dovrebbe pensare seriamente a quello che scrive e a come quello che scrive potrebbe andare ad impattare sugli altri. Il problema è che molte persone a questo non ci pensano proprio, o se ci pensano non se ne rendono conto perchè non sanno empatizzare e quindi danno per scontato che tutto il resto del mondo percepisca quello che scrivono esattamente come lo percepiscono loro.
    Il web è un mezzo che potrebbe essere utilissimo e sicuramente d'aiuto, però va saputo usare bene, perchè sennò può essere anche molto pericoloso.
    Il problema secondo me sta anche nel fatto che lo schermo che sta in mezzo impedisce di avere una visione chiara della realtà, cioè una non si rende conto di quanto forte ciò che scrive possa arrivare alle altre, pensa che il mondo sia più "piccolo", più "chiuso" di quello che è, e non si rende conto di quanto cose scritte possano avere un'ampia diffusione e trovare modi e modi per fare male.

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  4. ciao tesoro mio! eccomi qui dopo una lunga assenza...come prima cosa ho pensato a te...e sono stata troppo felice di aver trovato il tuo commento! ho letto subito la lettera infatti..
    sono venuta da te non solo per dirti questo...ma per raccontarti di come vivo questo periodo: mi sto concentrando sui sorrisi, sulle cose positive...perchè ogni cosa positiva attrae a se altre cose positive..sto cercando di fare del bene per ricevere del bene...e quando cade un momento no, mi concentro subito su qualcosa che amo intensamente...
    il percorso sarà lungo..ma intanto un po' di luce c'è...
    tante cose si stanno sistemando.. ovvio non posso chiedere tutto e subito, ma sento che qualcosa accade...
    e poi, si, devo curare per forza la mia anima, deve essere in forma e pronta ad ogni cosa! =)
    io ti ringrazio..e non smetterò mai di farlo..perchè anche se non posso leggere nella profondità dei tuoi occhi, ho avuto l onore di leggere un soffio della tua anima..quel soffio, che senza mai avermi vista, senza consocermi, ha sempre supportato quei miei sfoghi, ho sopportato le mie testardaggini e i miei capricci..
    grazie! con il cuore!

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  5. Questo post condivide a pieno quelle che sono le mie idee...
    In fin dei conti, Internet, un blog, non sono che mezzi... mezzi che si possono utilizziare per fare/ottenere qualcosa. Di per sè non sono nè buoni nè cattivi, sono intransitivi... la loro qualificazione è determinata dall'uso che le persone decidono di farne... un uso che può essere, appunto, contruttivo o distruttivo.
    Purtroppo molto spesso manca il senso della misura, e la percezione della diffusione che determinati contenuti possano avere. Si perde la discrepanza tra blog e diario segreto "cartaceo". Talora neanche per cattiveria, ma proprio perchè una non ci pensa, non riesce a realizzare.
    La condivisione io penso sia fondamentale per riuscire ad affrontare determinate situazioni in maniera migliore, per avere supporto e comprensione... e, certamente, quello che viene in positivo può rivolgersi anche in negativo, in funzione di quelli che sono i contenuti...
    Ci vorrebbe una doppia oculatezza, prima da parte di chi scrive, poi da parte di chi legge... e la maturità che non tutti hanno di prendere le distanze da continuti potenzialmente "nocivi", per accorstarsi a ciò che può far star meglio...

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  6. bloggare significa esprimersi, ed esprimersi è la prima condizione per non ammalarsi (o per guarire).
    Riguardo all'uso che si può fare del 'mezzo'.. bisognerebbe ragionare bene su questi semplici concetti:
    http://www.youtube.com/watch?v=UlUv3KezEr0
    e poi fare una scelta: una vera "scelta di campo", per decidere da che parte stare > che tipo di cervello vogliamo creare, e dunque quale futuro vogliamo davvero, per noi e per il mondo. :-)

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  7. Ho avuto un grande ripensamento sul blog e infatti stavo per chiuderlo perchè temevo a volte di influenzare negativamente chi mi leggeva, poi ho preso la decisione di continuare a pubblicare i miei progressi e la positività che piano piano mi sta investendo....

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  8. Sono infelice.
    Lo dico qui perchè mi sento pazza.
    Sento che non amo mai.
    Mai abbastanza.
    O veramente troppo.

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  9. salve, sono una nuova follower. Anche io gestisco un blog e molto spesso ho evitato di condividere i rimedi che ho inventato per cercare di combattere il binge perchè sapevo che molte ragazze anoressiche leggevano il blog e non volevo che le tecniche che io metto in pratica per non mangiare fino a sentirmi male fossero utilizzate anche da chi già mangia troppo poco per smettere di mangiare del tutto. Ma poi ho pensato che questi disturbi sono realtà così estesi che non sarà certo un blog, due, tre, dieci a fare la differenza. E sopratutto, questi disturbi c'erano già da prima che qualcuno ci aprisse un blog. Il mondo della moda, che io in ogni caso ammiro, farebbe bene a pensare a cosa cìè che non va nel suo INTERNO, non mettendosi a sindacare su ciò che non è di sua competenza. Perchè anche la moda di per sè non sarà la causa unica e scatenante dei disturbi alimentari, ma provate a spiegarlo ad una ragazza che guarda un cartellone pubblicitario e riscontra tutta quella differenza tra sè e la modella!

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